Sabato 26 gennaio abbiamo fatto la nostra serata di proiezione "Le vie nascoste dell'acqua" a Sondrio e ci voleva qualcosa da fare alla domenica che si trovasse sulla strada del ritorno. Non so come, ma curiosando su internet ho scoperto delle foto di una meravigliosa miniera situata in Val Camonica e concordato una visita con il disponibilissimo Franco di Prizio del Gruppo Montorfano di Coccaglio (BS).
Il ritrovo è sul parcheggio di un centro commerciale, dove ci raggiungono pure Damiano e Pier Giorgio da Chioggia e Simone e Federico da Verona. Siccome abbiamo fatto tutta una tirata sa Sondrio, dopo 2h di macchina abbiamo tutti un bisogno impellente da espletare e ci fiondiamo nel centro commerciale aperto, mentre gli altri restano fuori ad aspettarci. Sandro esce veloce e ritorna al gruppo, mentre Simona, Chiara ed Alberto si fermano a guardare una vetrina di scarpe. Passano 5 min, 10 min e questi non arrivano. Il cellulare lo hanno lasciato in macchina, quindi torna dentro per vedere dove diavolo sono e ... mi vedo uscire la Chiara con una scatola di stivali in mano! "Eh, ma erano belli e c'era pure il 60% di sconto" .... Non ci sono parole; anzi si, una sola: donne!
Saliamo con le macchine fino ad una contrada dove, fortunatamente, ci cambiamo al tepore di un bel sole.
L'ingresso, chiuso da un cancello con lucchetto, è stato riaperto dopo lo scavo dei detriti con cui era stato chiuso alla fine degli anni '60 quando la miniera ha cessato l'attività estrattiva principalmente di ferro. Le prime notizie storiche sono del 1300, ma si ritiene molto probabile che la miniera fosse operativa già ai tempi dei romani.
Il tratto iniziale scende a zig-zag seguendo l'inclinazione degli strati rocciosi; qualche fune agevola il superamento dei tratti più ripidi, ma il percorso è sempre abbastanza tranquillo.
Da subito la cosa che balza all'occhio è lo straordinario contrasto tra la roccia scura e le bianchissime concrezioni che adornalo ovunque pareti e pavimento. Sopra agli strati minerari si trova una giacitura di calcare che viene sciolta dal percolamento delle acque meteoriche. Queste acque, ricche di carbonato di calcio, quando incontrano i vuoti delle gallerie della miniera, perdono l'anidride carbonica nell'aria e depositano ingenti quantità di concrezione stravolgendo tutte le teorie di accrescimento. Si erano formate stalattiti pure su un telo di nylon posto nei pressi di una cascatella solamente una decina di anni fa.
Sembra di stare in una grotta naturale e solo i muretti a secco, a sostegno della volta, ci ricordano che ci troviamo in un ambiente scavato dall'uomo.
Guardate! In pochi anni sono già stati ricoperti da uno strato di concrezione!
Se non ci fosse il muretto a secco, chi direbbe che siamo in una galleria scavata dall'uomo?
Le meravigliose concrezioni con gli ossidi di rame
Occhi attenti scovano le numerose meraviglie di questi ambienti; stalattiti elicoidali, eccentriche, vaschette a gours e microgours, vele bianchissime ed altre, eccezionali, con striature nere di manganese. Fantastica, e raramente osservabile, la calcite flottante sopra immobili e trasparenti laghetti d'acqua. Ed infine la chicca delle concrezioni azzurre con gli ossidi di rame disciolti nel calcare: spettacolo!
Pisoliti a non finire ed ovunque
I meravigliosi mix di colori dovuti ai molti minerali diversi che l'acqua discioglie e deposita
Estasiati da tanta bellezza, facciamo pausa merenda nel salone più grande della miniera. Restiamo senza parole quando ci dicono che ora ci portano nella parte non turistica dove potremo trovare ambienti e concrezioni ancora più belle tra cui fantastici raggruppamenti di aragoniti coralloidi. Ed infatti così è stato; non sapevamo più cosa fare da quante cose meritavano di essere riprese e fotografate. Impossibile resistere a tanta bellezza e dobbiamo solo ringraziare i nostri accompagnatori Giuliano e Franco per la tanta pazienza che hanno portato nell'aspettare che soddisfacessimo le nostre brame di cattura delle immagini più belle.In questa seconda parte abbiamo completamente perso il senso dell'orientamento; senza guida sarebbe veramente difficile venirne fuori. Ci sono un'infinità di gallerie a varie livelli con numerosi percorsi ad anello; non so in quanti punti arrivavi e trovavi 4-5 gallerie che partivano in ogni direzione. Siamo accompagnati, chi se ne frega! Ci godiamo la visita senza preoccuparci di memorizzare la strada.
Le meravigliose concrezioni con gli ossidi di rame
Eccentriche coralloidi delle dimensioni di qualche centimetro
Vele di calcite pura e mista a manganese
Oggi abbiamo dato priorità alle riprese video con due videocamere al seguito (Simona e Sandro); Damiano ci ha dato dentro di foto macro con i suoi due nuovi acquisti: una compatta Nikon AW100 con doppia luce laterale montata su staffe e la nuovissima Canon EOS 650 che tutti bramiamo di avere per le sue straordinarie capacità tecniche di ripresa. Alberto, Chiara e Pier Giorgio erano gli indispensabili addetti luce, mentre Simone e Federico facevano squadra fotografica a parte non disdegnando di usufruire del potente parco luci di tutto il gruppo. Uscita a malincuore (noi saremmo rimasti dentro chissà quanto ancora!) dopo sette ore.
Triste constatazione che le trattorie del luogo non fanno da mangiare prima delle ore 19. Ah, quanto adoriamo la Slovenia ed il Carso dove mangi a qualsiasi ora! Ci salutiamo con i lombardi e noi veneti concludiamo con una pizza tutti assieme.
Bellissima uscita! Abbiamo già accordi per andare a visitare un'altra miniera: non vediamo l'ora! Magari torneremo anche in questa per completare il servizio foto-video e stiamo già pensando di farci una gita CAI l'anno prossimo.
Grazie di cuore agli amici del Gruppo Montorfano: abbiamo vissuto una fantastica esperienza.
Prossimamente pubblicheremo pure le riprese video che abbiamo fatto.
San
Grrr..... invidia a manetta :-)) Ciao Speleobordy S-Team
RispondiEliminaOttime foto!
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