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domenica 19 febbraio 2017

Grotta Gualtiero Savi

"Subito, senza nemmeno aver il tempo di abituare gli occhi al chiaro/scuro della grotta, rimaniamo circondati un ambiente che non si può esprimere a parole. Ce ne sarebbero moltissime da poter usare, ma nessuna ne sarebbe all’altezza: "La Grotta dei Sogni." è più che mai appropriato."



venerdì 13 gennaio 2017

Grotta Gualtiero Savi - Ramo del tuono, il video

A volte capita che molto del materiale che produciamo non viene pubblicato. I motivi sono principalmente la mancanza di tempo per l'editing (molto impegnativo), il sopraggiungere di altre priorità ed a volte pure la dimenticanza.
Finalmente le riprese fatte da Simona Tuzzato nel 2012 vengono proposte a tutti. Era un peccato tenerle nell'hard disk perchè, come avrete modo di vedere, sono altamente spettacolari, grazie anche ad una grotta stupenda in cui non ci stancheremo mai di tornare.
Il supporto luci è stato fatto da Sandro Sedran, Lara Nalon, Piergiorgio Varagnolo, Massimiliano Lazzari, Damiano Sfriso e Gianluca Niero.
Bel lavoro di montaggio di Massimiliano Lazzari sopra la meravigliosa musica di Josè Manuel Gonzàlez Nùnez con la sua "T whirim tea".
Il filmato è anche un omaggio di backstage al lavoro fotografico fatto in quell'occasione dai fotografi Damiano Sfriso e Sandro Sedran.
Le foto fatte le trovate qui: https://www.flickr.com/photos/33574189@N05/sets/72157629958077991/
Mentre i racconti delle uscite in questa grotta sono qui: http://www.speleo-team.it/search?q=savi


venerdì 29 gennaio 2016

Speleo per tutti, il filmato

Ripubblicato il filmato realizzato con le foto del libro primo libro di Sandro Sedran presentato nel 2006. Non era stato possibile pubblicarlo prima perchè Youtube contestava i diritti d'autore delle musiche degli Enigma utilizzate come colonna sonora del filmato. A Vimeo, per ora, sembra andare bene tutto.

Speleo per tutti from San & Sim on Vimeo.

Erano le prime foto decenti che facevamo, realizzate con macchinette compatte e flash comandati a bulbo. Montaggio e musica compensano la scarsa qualità di alcuni scatti.

domenica 17 gennaio 2016

Grotta della Foos

Domenica siamo andati in una delle principali grotte della provincia di Pordenone, Grotta della Foos, iniziando così la nostra esplorazione di una delle zone meno conosciute del Friuli Venezia Giulia.
La grotta è lunga 2,5 km, ma solo metà è visitabile perchè il resto si trova oltre alcuni sifoni. E una grotta attiva ed al suo interno scorrono vari corsi d'acqua, di cui alcuni indipendenti, che in caso di abbondanti precipitazioni concorrono ad allagare buona parte della grotta.
Edi ci ha armato i salti e guidato nella visita di tutto quello che si poteva vedere. Alcuni punti sono riccamente concrezionati e nel complesso la grotta è molto varia e piacevole. E' pure pulita, a patto di non andare nel ramo a monte che, non per niente, si chiama Galleria del Fango.
Torneremo per fotografare altri punti interessanti.

 Gallerione dopo la sala, ricco di depositi sabbiosi e con il letto del ruscello concrezionato
 Un bel tratto di placca d'interstrato
Tratto da strisciare prima di arrivare alla sala (soggetto ad allagamento)
S-Team di oggi: Simo, Edi, Massi, San

Conclusione in stra-bellezza nell'agriturismo Ponte Maraldi dove abbiamo mangiato divinamente e speso pochissimo grazie al trattamento di favore che godono qui gli speleologi del USP.


sabato 27 giugno 2015

35° Triangolo dell'Amicizia a Gorizia

Gorizia era uno dei luoghi in cui avevamo deciso di presentare il nuovo libro di Sandro "Grotte al confine est", dato che si trova in una posizione a metà strada tra le grotte friulane e quelle triestine. E così, venerdì sera, abbiamo esposto il nostro lavoro ad un interessatissimo pubblico. (Foto Federazione Speleologica Isontina)

Sabato, davanti all'ingresso della Grotta Ercole di Gabrovizza, Sandro è stato intervistato dal giornalista RAI Massimo Gobessi per una trasmissione che andrà in onda su Radio RAI prossimamente. Hanno parlato del nuovo libro, di speleologia, di fotografia ed anche delle emozioni che si provano nell'andare sottoterra.



Già che eravamo lì, siamo entrati in Ercole dove Tullio ha fatto pratica di armo e poi, naturalmente, sul fondo, tutti contro tutti a pallone!



Favolosa grigliatona alla Trattoria Sociale di Gabrovizza, 
da sinistra: Massi, Giulio, Tullio, Pier Giorgio, San, Simo, Pitta

Poi di nuovo al Triangolo per la festa serale dove Sandro si è fatto una nuova amica, una simpaticissima signora austriaca che lo riempito di birre in seguito all'omaggio di uno dei nostri dvd.

 Consegna degli attestati di partecipazione (Foto Federazione Speleologica Isontina)
S-Team in attesa dell'inizio della festa: Giulio (nascosto da Pier Giorgio), San e Simo
(Foto Federazione Speleologica Isontina)
Sandro affronta l'armadio-strettoia del gruppo "Bertarelli"

domenica 15 marzo 2015

Supernova

Un'altra delle grotte chiuse gestite dalla "Boegan" e cui abbiamo accesso grazie al consiglio e disponibilità del Giannetti. Organizza l'uscita "Radicio" che, sotto la supervisione di Denis, si occupa pure dell'armo.
Il P65 iniziale si divide in tre parti: la prima è un 5m su clanfe, la seconda un bel tubo ellittico 2x4 di almeno 30m e la terza su un grande camino dalle pareti concrezionate.

Alla base del pozzo la prosecuzione è su stretti passaggi in mezzo a colate con un paio di saltini da fare in corda. Risalita di circa 10m con un paio di passaggi belli stretti e poi finalmente si sbuca in ambienti più grandi e comodi.
Non siamo riusciti a percorrerla tutta dato che ci sono stati un po' di problemi nella progressione in quanto, quella che ci era stata descritta come un grande galleriona, in realtà era più simile ad una forra con sprofondamenti da armare e risalita finale non così evidente.
Anche come bellezza non abbiamo riscontrato nulla di più rispetto allo standard delle grotte in Carso pur avendo numerose piccole eccentriche. L'unica cosa straordinaria sono state le numerose concrezioni "a palla" da cui pendevano dei piccoli tubolari.




Conclusione alla grande nella Kantina di Sezana.

S-Team di oggi: "Radicio", Simona, Nadia, Denis, Donato, Sandro

sabato 1 novembre 2014

Bus de la Lum

E' tra le cavità naturali più conosciute dai non speleologi dato che è ampiamente segnalata da cartelli e pannelli informativi e soprattutto perchè ci si arriva con soli 5-10 minuti di passeggiata dal percheggio situato nella piana del Cansiglio, invasa ogni bella domenica da orde di gitanti.
La sua fama è dovuta alle tragiche vicende avvenute nella Seconda Guerra mondiale quando partigiani vi gettarono numerosi soldati nazisti, fascisti e civili (si dice centinaia) ricoprendoli con un ingente strato di detriti che ha alzato il fondo della grotta di qualche decina di metri occludendo il passaggio alla Sala della Lanterna.
E finalmente ci siamo entrati pure noi in questa storica grotta, approfittando del fatto che era già armata nelle due vie con l'ecezzione dei primi pozzi.
Dal rilievo ci aspettavamo un pozzone unico da 180m (il suo dislivello effettivo), ma invece esso ruota su se stesso impedendo la visuale verso il fondo e limitandola ai singoli tiri di corda. Quindi delusione per aver potuto fare delle foto solo nel tratto esterno e verso il fondo.


Attraverso l'imponente lavoro di scavo e contenimento della frana terminale, siamo quindi entrati nella bella e grande Sala della Lanterna dove abbiamo fatto pausa e scattato un paio di foto.


S-Team di oggi: Simona, Marco "Boa", Sara, "El San"; Massi si è offerto volontario per essere sacrificato agli dei del sottosuolo

Tornati alla base del pozzo ci siamo meravigliati di quanto scaricava nonostante non ci fosse nessun altro sopra di noi. Sassi piccoli per fortuna, ma sempre inquietanti. Il "Boa" parte e risale la corda per la Via dei Bellunesi, ma si accorge che è armata malissimo: la corda sfrega tantissimo su una protuberanza di roccia marcia che costringe chi sta sotto a restare accuratamente al riparo. Parte la Sara e mentre sale, si sentono i porconamenti del Boa: la corda è finita! Si tratta di una risalita esplorativa, non è la Via dei Bellunesi. E che caz..! Non c'erano mica altre corde da salire .... ma invece c'era. Mentre gli altri ormai stavano risalendo per la via dell'andata, Boa scopre la corda giusta in un posto dove non avevamo guardato. Amen.
Usciamo dal pozzo principale per la gioia dei turisti che vengono a visitare l'ingresso. Mentre aspettiamo gli altri, essi ci tempestano con le solite domande "com'è", "perchè lo fate", "come funzionano gli attrezzi" e così via.Alle 17 siamo tutti fuori anche se qualcuno dovrà rivedere un po' la sua attrezzatura se vorrà evitare in futuro di segarsi ulteriormente le parti intime!

Tre esemplari di "Speleo-Gnomus" del bosco del Cansiglio": Sara, Simona, Massimiliano

Poi tutti al Bar Genziana per l'aperitivo e riunirsi con gli altri che erano andati in Genziana.
La sera si conclude con la festa al Rifugio Vallorch assieme a tanti speleo-amici, vecchi e nuovi, per rispettare la tradizione di ritrovarsi al ponte del 1° novembre anche se quest'anno non c'era il raduno nazionale.
Il giorno successivo, favolosa camminata nel bosco.


domenica 12 ottobre 2014

Grotte del Paranco e Orso

Ritorniamo in queste due facili grotte per rifare alcune foto che andranno poi nel prossimo libro di Sandro. Rifare foto per due motivi: il primo, intuibile, è di sfruttare le attrezzature di ultima generazione (macchina e luci) per ottenere il massimo dagli ambienti grandi della grotta dell'Orso. Il secondo motivo è quello di fare foto "eticamente" compatibili con una corretta frequentazione del mondo ipogeo e cioè il rispetto delle concrezioni. Le foto con gli speleologi sopra le concrezioni sono inaccettabili, dato che trasmettono un messaggio negativo: si può montare sopra di esse! Inutile raccontare ai gitanti di avere rispetto, non toccare, ecc... quando poi siamo noi i primi a mostrare che ci comportiamo in maniera completamente opposta. Speleofotografi: meditate!
Per questo secondo motivo siamo tornati alla splendida Grotta del Paranco, piccola, ma molto concrezionata, per rifotografare il salone e qualche altre zona che mancava.




Purtroppo abbiamo dovuto constatare che continuano ad esistere degli idioti che non sanno far altro che lasciare il segno della inettitudine: una scarburata (ma basta!) e le iniziali di due nomi racchiuse nel classico cuoricino con la freccia (ancora?) incise su una colata! Questa grotta è ancora integra e pulita: lasciamola così com'è, nella sua splendida e naturale bellezza.
Splendido pranzo alla Trattoria Sociale di Gabrovizza e poi via a digerire con passeggiata alla Grotta dell'Orso con il suo incredibile e meraviglioso tunnel "autostradale".



Un team numeroso ha consentito di realizzare tanti splendidi scatti, frutto del lavoro di tutti e nove gli speleo presenti oggi.

Da Sinistra: Valentina, Pier Giorgio "Cagnotto", "Sasha", "Sir Cip", Chiara, Simona, Massi, Sara, "El San"

https://www.flickr.com/photos/33574189@N05/sets/72157629599774985/ Tutte le foto della Grotta del Paranco (anche quelle delle volte precedenti)


https://www.flickr.com/photos/33574189@N05/sets/72157629599774985/ Qui le poche foto della Grotta dell'Orso



domenica 10 agosto 2014

Mini-Campo-Speleo in Canin

Come ogni agosto il Monte Canin si popola di una moltitudine di speleologi che approfittano della stagione calda per organizzare dei campi speleo esplorativi.
Arriviamo a Sella Nevea sulle 8:45 e, mentre aspettiamo gli altri, ecco che passano in sequenza gli amici del:
  • "Boegan" di Trieste, che faranno base nel loro bivacco DVP
  • i monfalconesi del "Fante", che si accamperanno lungo il Foran del Muss
  • trevigiani e triestini del GTS al bivacco Procopio
  • noi, ospiti dei triestini del CAT, al bivacco Marussich
tutti sormontati da enormi zaini ricolmi, con caschetti e sacche speleo appesi ai lati.
Il panorama che ci attende in quota è decisamente insolito: tutte le conche sono ancora colme con i residui di tutta la neve che è caduta quest'inverno ed il sentiero per il Marussich presentava parecchi nevai da attraversare;  mai visto così il Canin in agosto.

Conca del Rifugio Gilberti - Sentiero verso il Marussich

Una volta arrivati e sistemati al bivacco, siamo prima andati ed ispezionare ed allargare l'ingresso di un buco soffiante (che verrà visto meglio nei giorni successivi) e poi siamo andati a trovare i "vicini di casa" al campo dei monfalconesi.
Ottima cena con carne e minestra d'orzo in busta (chissà perchè quando le mangi ai campi sono sempre ottime e a casa fanno da cagare?!) in attesa del levarsi della luna piena che però è rimasta offuscata dalle nubi.

 Campo CAT al Bivacco Marussich

Il nostro campo era circondato da un branco di stambecchi che pascolavano tranquillamente a poche decine di metri da noi (clicca qui per vedere tutte le foto agli animali). Uno spettacolo, che unito alla meraviglia del paesaggio in cui ci trovavamo, ha reso magica la nostra permanenza in questi luoghi.



Il giorno successivo era una giornata splendida; abbiamo accompagnato in grotta chi si fermava al campo e poi ce ne siamo andati sul Monte Sart dove abbiamo rinunciato alla vetta quando ci siamo trovati avvolti in infinite nuvole che risalivano dalla Val Resia. Ci siamo poi buttati in conca, porcheggiando non poco dopo la scoperta che il sentiero verso Goriuda non esisteva più, e raggiunto i monfalconesi al loro campo per poi fare un pezzo di strada assieme verso il Rifugio Gilberti.

 L'indispensabile attrezzatura da speleologo - Il bell'ingresso della grotta verso la Val Resia

Le aspettative sono state confermate: il Canin è una delle montagne più belle per uno speleologo e viverlo assieme a gente meravigliosa non ha prezzo!

https://www.flickr.com/photos/33574189@N05/sets/72157646010273367/ Clicca qui per vedere tutte le foto fatte

domenica 6 aprile 2014

Meraviglioso Abisso Vigant

Acqua, marmitte giganti, pozzone da 80, colate, condotte dalle belle forme e gallerione finale per una grotta che merita assolutamente d'essere vista almeno una volta nella vita di uno speleologo. E se ci aggiungiamo pure la totale assenza di fango? Il top!
C'eravamo stati ben cinque anni fa, ma solo fino alla base del P80; da quella volta ci eravamo proposti di tornare fino al fondo ed anche questa volta, come la precedente, abbiamo approfittato della stesura dei nuovi fittoni sui salti dal P80 fino alla condotta che conduce fondo di -250, che ci hanno facilitato non poco le fasi d'armo.
Purtroppo in grotte articolate come questa, armare, fotografare e disarmare porta via un sacco di tempo ed è così che siamo stati dentro 11 ore.
Ci siamo concentrati nel fotografare le zone più basse, quelle che mancavano. Sandro voleva rifotografare il P80 dal basso, ma le batterie dei fari erano ormai scariche; torneremo... anche per completare le riprese video.
 il ramo attivo al termine della sequenza di pozzi

 gallerione terminale e "raggi di sole temporanei"

"Tragedia" una volta usciti dalla grotta! Finito di cambiarci, arriviamo alle 21:30 al ristorante i Templari del Terminal Grotte che ci dice che la cucina è chiusa! Aaaaagh! No' se magna! Andiamo al Bar Panorama: chiuso! L'unica speranza è trovare qualcosa giù a Tarcento e fortunatamente becchiamo un'ottima pizzeria aperta. Fiuuuu... siamo salvi!
La novità di questa giornata è stata la partecipazione di Giulio Carollo da Vicenza che si può quindi fregiare del titolo di "s-teammiano" ad honorem per meriti conquistati sul campo. Crediamo ed auspichiamo tutti che questa sua partecipazione sia la prima di tante altre; abbiamo bisogno di gente in gamba come lui.

S-Team di oggi: San, Massi, Sara, Simo e Giulio in prima linea

 Il rilievo della grotta (tratto dal sito del Catasto Grotte FVG)