Escursioni in facili grotte del nord-est italiano e Slovenia
Autore: Sandro Sedran
Editore: Duck Edizioni
Formato: 24x16,5 cm
Pagine: 250 a colori
Prezzo di copertina: €19,00
Data di pubblicazione: 2006
LIBRO CARTACEO NON PIU' DISPONIBILE; contattare autore per copia digitale
Con il patrocinio ed il contributo di:
Club Alpino Italiano sezioni di Dolo (VE) e Malo (VI)
C.A.I. O.T.P. di Speleologia Veneto e Friuli Venezia Giulia
Federazione Speleologica del Veneto
Federazione Speleologica del Friuli Venezia Giulia
Con il patrocinio di:
Società Speleologica Italiana
ORGANIZZAZIONE DEL VOLUME
- Presentazione
- Premessa
dell’autore
- Introduzione
- carsismo,
- importanza
degli acquiferi carsici,
- abbigliamento,
- tecnica
e comportamento
- alimentazione,
- fotografia
- La
Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia
- La
Federazione Speleologica Regionale del Veneto
- Schede degli itinerari suddivisi per regione, ognuno anticipato da una foto a tutta pagina ed una pagina che ne riassume le caratteristiche peculiari, difficoltà e modalità di accesso all’ingresso:
- Indirizzi
dei gruppi speleologici
- Bibliografia
Tenete conto che si tratta di un lavoro vecchio, quando l'autore era ancora alle prime armi con mezzi e tecniche fotografiche.
Alcune delle grotte proposte nella guida sono poi state riproposte nelle due guide successive "Luci nel buio" e "Grotte al confine est" pubblicate da Idea Montagna Editore.
NOTE
Dopo la pubblicazione del libro, parte del ramo inferiore della Grotta della Guerra è stata chiusa per tutelare le concrezioni e la numerosa fauna ipogea pesantemente rovinate e disturbate da un eccessivo frequentamento umano. Le chiavi sono in possesso del Gruppo Grotte "Trevisiol" CAI Vicenza.
RECENSIONE SU ALPI VENETE PRIMAVERA-ESTATE 2007
Con il patrocinio ed il
sostegno delle Sezioni di Dolo e Malo, dell'OTP Friuli-Venezia Giulia
e della Federazione speleologica Veneta, l'autore apre un inusitato
scenario sulla speleologia triveneta che, sul territorio, ha
accatastato nientemeno che 20.000 grotte. Semplicemente a sfogliare
le pagine di questa giuda, grazie ad una iconografia prepotentemente
captante, la “montagna interna” da oleografico oggetto
scientifico si carica di assoluti significati estetici. Perciò
diventa irresistibile passare su due piedi alla lettura delle
proposte dei 19 itinerari di grotte. Per rendersi di botto conto
quale patrimonio di conoscenze si è finora privati. E per capire
quale stupido torto è stato fatto alla Speleologia definendola un
avvilente “alpinismo alla rovescia”. A pensarci su forse nelle
viscere delle montagne ci si può imbattere in uno sterminato
“archivio della terra” ancora incontaminato.
Se, come afferma Sedran
nella sua Premessa, questa sua opera è in prevalenza indirizzata a
promuovere nuovo interesse verso la speleologia, non v'è dubbio che
c'è riuscito. Senza enfatizzazioni, senza protagonismi. Ma con
l'autenticità di una comunicazione che gli è uscita palpitante dal
cuore.
A.S.PRESENTAZIONE DELL'AUTORE
Speleologi? Gente strana questa.
Nessuno riesce a capire che gusto
ci troviamo ad infilarci sottoterra e vagare nell’oscurità quando fuori magari
c’è un bel sole. Al freddo e con un’umidità prossima alla saturazione,
strisciamo in mezzo al fango ed all’acqua infilandoci in micidiali strettoie
oppure appesi su una corda sopra un pozzo nero di cui non si riesce a scorgere
il fondo. A volte soffriamo, è vero, ma le emozioni che l’ambiente ipogeo
riesce a trasmetterci ci ripagano con gli interessi delle fatiche fisiche e
psicologiche a cui ci sottoponiamo.
Siamo in uno dei pochi luoghi
dove è ancora possibile fare Esplorazione, quella con la “E” maiuscola, al pari
degli abissi marini e dello spazio. Scoprire una nuova grotta o una nuova
diramazione ed essere il primo umano a percorrerla ti fa salire l’adrenalina a
mille, il cuore pulsa forte, ti assale la smania di proseguire, di vedere cosa
c’è dietro l’angolo …. speri di trovare chissà cosa, chissà quali tesori, …
anche le rocce più insignificanti ti appaiono bellissime; ma che importa …. tu
sei il primo … e ti senti un dio!
La Speleologia è sempre stata a
torto ritenuta una sorta di “alpinismo all’ingiù”; di diverso non c’è solo il
fatto che prima scendi e poi risali, ma anche le tecniche e gli attrezzi
utilizzati. Se la discesa avviene per entrambi su corda, ma con modi e mezzi
diversi, la risalita dello speleologo continua ad essere sulla corda usata per
la discesa mentre l’alpinista la effettua in arrampicata usando la corda
solamente come sicura.
Alcuni la fanno rientrare fra i
cosiddetti “sport estremi”, ma penso che, al giorno d’oggi, sia più pericoloso
andare in bicicletta su una strada statale piuttosto che sottoterra!
Le scoperte e le esplorazioni
fatte dagli speleologi negli ultimi decenni hanno permesso la realizzazione di
importanti studi sui sistemi carsici e sull’idrografia sotterranea.
Nel Triveneto i 60 Gruppi
Speleologici riuniti nelle varie Federazioni Regionali o Provinciali, svolgono
attività di esplorazione, studio e monitoraggio con il risultato di circa 20000
grotte accatastate. Grande impegno viene messo nella divulgazione tramite
pubblicazioni, con lezioni nelle scuole, laboratori, e mostre e visite guidate,
atte a sensibilizzare la gente sulla delicatezza degli ambienti ipogei e
soprattutto per sfatare i falsi luoghi comuni che dipingono le grotte come
posti dove non si respira, si viene assaliti dai pipistrelli, si soffre di
claustrofobia e ti crolla la montagna addosso!
La maggioranza delle
persone pensa inoltre che le grotte si trovino solo nel Carso, la regione al
confine fra Italia e Slovenia, ed ignorano che le nostre montagne, costituite
da rocce calcaree sedimentarie, sono piene di cavità e rappresentano degli
enormi sistemi carsici che coprono tutta la fascia pedemontana dalla Slovenia
alla Lombardia. Recentemente anche la zona Dolomitica è stata rivalutata sotto
l’aspetto del carsismo e riserverà non poche sorprese esplorative per il
futuro.
Spesso noi speleologi ci lamentiamo
che la nostra disciplina non ha molta visibilità presso la gente comune e di
conseguenza alle “alte sfere”, cioè tutti quegli enti pubblici e privati che
gestiscono la vita economica e politica del nostro paese. La conseguenza
dell’ignoranza sulla nostra esistenza è che tutto il lavoro che facciamo,
scoperte, rilievi topografici, studi scientifici e riprese video-fotografiche
non godono di molta considerazione e se ne sottovaluta l’importanza che ha per
la conoscenza dell’ambiente naturale in cui viviamo. Ma è anche vero che la
maggioranza di noi tende a chiudersi a riccio per paura che altri vengano a
toglierci o a regolamentarci quello che riteniamo un luogo di nostro accesso
esclusivo dove pensiamo di poter fare quello che ci pare.
Io penso che invece bisogna
cercare di aprire questo nostro mondo incantato al maggior numero di persone
possibile perché solo così riusciremo ad ottenere maggiore attenzione su un
ambiente delicato ed importante per tutta la comunità in quanto custode di un
bene che domani potrebbe diventare più importante del petrolio: l’acqua.
Questa guida vuole avvicinare
alla speleologia tutti quegli escursionisti che si sentono attratti dai misteri
dell’oscurità, a coloro che, incontrando un’oscura apertura nella roccia non
riescono a resistere all’impulso di entrare a vedere cosa si cela al suo
interno oppure, più semplicemente, a tutti quelli che visitando una grotta
turistica volessero provare le grandi emozioni che sente uno speleologo
percorrendo gallerie illuminate solamente dalla luce posta sul proprio casco e
su quello dei propri compagni.
Di contro, il consiglio
che mi sento di dare, è quello di avvicinarsi alla speleologia contattando uno
dei numerosi Gruppi Speleologici presenti su tutto il territorio nazionale. La
cordialità è di casa nel nostro ambiente e tutti sono felici di accogliere
nuovi simpatizzanti di questa splendida disciplina e di accompagnarli ed
indirizzarli sul modo migliore di conoscere l’ambiente sotterraneo tramite uno
dei numerosi Corsi d’Introduzione alla Speleologia che si tengono ogni anno.
La guida vuole anche
essere uno spunto per tutti quei gruppi speleologici ed escursionistici, che
operano all’interno della Società Speleologica Italiana o del Club Alpino
Italiano, che intendono proporre qualcosa di nuovo durante le visite guidate
che ogni anno realizzano a favore dei propri soci ed affiliati.
Ogni anno il CAI di Dolo propone
almeno due uscite speleologiche aperte a tutti gli escursionisti e gli
itinerari raccolti in questo libro sono il risultato di quanto fatto vedere
negli ultimi anni.
I percorsi si svolgono in
grotte prive di difficoltà tecniche, prevalentemente sub-orizzontali, dove le eventuali
difficoltà sono rappresentate da brevi strettoie, piccoli tratti da fare in
arrampicata o passaggi leggermente esposti, sempre messi in sicura con corde e
sotto la giuda ed assistenza di esperti speleologi posizionati nei punti
chiave.
La maggior parte delle grotte
proposte non sono di libero accesso perché un cancello impedisce l’ingresso
senza autorizzazione da parte del gruppo speleologico che ha in gestione la
cavità. Quello che a prima vista può sembrare una limitazione alla libertà di
poter andare dove si vuole oppure un’appropriazione indebita di luogo pubblico,
in realtà è un bene per la grotta ed i suoi visitatori perché questo è l’unico
modo per evitare atti vandalici sulle concrezioni con asportazioni o
danneggiamento con scritte o l’abbandono di rifiuti, eventi purtroppo molto
frequenti, anche fra gli stessi speleologi.
Contattare con dovuto
anticipo il gruppo speleologico per concordare la data della visita e
ricordarsi che normalmente esiste la possibilità di noleggiare presso di loro
anche il casco con l’impianto d’illuminazione ad acetilene, molto più
efficiente della maggior parte delle illuminazioni frontali a batteria.
Ricordare inoltre che la concessione della visita è un favore che il gruppo, o
il singolo, fa al visitatore; si tratta sempre di un’attività svolta nel tempo
libero e non di una professione. Essa viene concessa molto più facilmente a
gruppi numerosi piuttosto che a gruppetti di 4-5 persone; evitare richieste
pretestuose e prendere in considerazione di aggregarsi ad altri nella vista
della grotta.
Ricordate poi che gli speleologi
risultano particolarmente ghiotti di prodotti tipici regionali! A voi la scelta
su come fare la figura migliore.
Potete scegliere due modi di
andare in grotta: da soli o accompagnati da speleologi.
Nel primo caso si tratta di
avventura pura: pur avendo sotto mano la pianta della grotta, dove chissà
quanti speleologi prima di voi sono passati, sarà come esplorare un mondo
sconosciuto e verrete presi dalla smania di vedere cosa c’è più avanti. In
questo caso le raccomandazioni da fare sono legate all’incertezza dei tempi di
permanenza; avere quindi una scorta di acqua e cibo adeguate e soprattutto riserve
per alimentare l’impianto d’illuminazione. Faccio notare che quando si percorre
a ritroso le gallerie fatte all’andata può essere che vi sembreranno molto
diverse rispetto a come le avete viste prima, questo perché sottoterra non ci
sono molti riferimenti come all’esterno (alberi, paesaggio, ecc.). Evitate
assolutamente di sporcare le pareti con scritte o frecce personalizzate ed
utilizzate i classici ed ecologici ometti di pietra in corrispondenza di
deviazioni o passaggi particolari oppure seguite eventuali segni preesistenti.
La seconda opzione è quella di farsi accompagnare da
speleologi che già conoscono la grotta; contattate il gruppo più vicino
consultando la lista dei gruppi presenti in ogni regione. In questo caso
potrete godere a pieno di tutto quello che vi si parerà davanti senza doversi
preoccupare di memorizzare la strada per il ritorno. La cosa più bella sarà
ascoltare lo speleologo raccontare come si è formato l’ambiente che state
percorrendo, le storie esplorative ed i consigli sul modo migliore per
progredire risparmiando preziose energie.
Gli speleologi non me ne vorranno se troveranno alcuni
argomenti trattati superficialmente, magari con termini inappropriati e con
l’inserimento di foto e battute spiritose, ma devono capire che mi sto
rivolgendo a persone che non conoscono per niente l’ambiente sotterraneo ed ho
cercato di rendere loro la vita più facile affinché la lettura di questo libro
risulti per loro meno pesante possibile. Avranno modo di approfondire gli
argomenti di maggiore interesse per loro frequentando un Corso di Introduzione
alla Speleologia oppure consultando la ricca bibliografia esistente.
Speleo per tutti from San & Sim on Vimeo.
LE GROTTE PROPOSTE DALLA GUIDA
Nessun commento:
Posta un commento