sabato 5 gennaio 2013

Star Cedat

Finalmente! Dopo tre annullamenti per maltempo è arrivata la volta buona per andare a visitare questa risorgiva, la seconda grotta per estensione nelle Valli del Natisone (UD).
Non avendo trovato nessuno che ci accompagnava, sarà per noi come un'esplorazione con tutte le problematiche di chi non conosce la strada. E già dopo pochi metri dal parcheggio, ecco il primo dubbio: è questa la valle da risalire? Avevamo letto che da poco era stato sistemato il sentiero che portava all'ingresso, ma qui non si vede nulla, neanche una traccia che risale la valle. Dopo accertamenti che non ci fosse un'altra valle più avanti, decidiamo di risalirla. Passiamo sul lato sx orografico e per fortuna troviamo una carrareccia. La seguiamo per un po', restando alti sulla valle, fino a trovare dei segni di pittura arancione che indicano la via nella valle. Le lettere "S.C." (Star Cedat) ci dicono che siamo giusti, ma del sentiero appena rifatto neanche l'ombra; probabilmente si riferiva a qualcos'altro.
Ad un certo punto una parete rocciosa chiude la valle creando un anfiteatro con l'ingresso della grotta che si apre in parete a dieci metri d'altezza, con una cascatina che ne esce: bellissimo!


 La corda per salire è già in loco ed è in ottime condizioni. Una volta su, ci togliamo gli attrezzi, dato che la grotta è completamente orizzontale. Senza guardare il rilievo Sandro parte ed avanza diritto seguendo le evidentissime tracce fino ad infognarsi in una condotta che diventa sempre più bassa, stretta e con fango ed acqua sul fondo. "Uhmmm... mi sà che non è la strada giusta; non ricordo di aver letto di strettoie micidiali subito all'ingresso. Pork...! Kea brutt..! Vaff...! Merd...! Tornare indietrooooo...!".
Ed infatti c'era da prendere una sorta di oblò nella roccia a destra che va a ricongiungersi con l'attivo.
Il Ramo Bianco è sicuramente il tratto più bello della grotta: una condotta meandreggiante con pareti lavorate dall'acqua ed un fondo occupato dall'acqua contenente bianche concrezioni a grappoli. Per non rovinarle bisogna fare qualche acrobazia in contrapposizione per evitare di mettere i piedi in acqua, ma si è disposti a fare questo ed altro per mantenere intatta la bellezza di questo luogo. Il tratto immediatamente dopo è altrettanto suggestivo: tutto il pavimento è ricoperto da una bianca colata calcarea che forma vasche e laghetti.
Più avanti la grotta si allarga ed è un susseguirsi di salette separate da crolli con il torrente che continua a scorrere nel suo letto bianco calcareo che contrasta fortemente con le scure rocce che gli fanno da contorno.
Avanziamo sempre fino a passare una lunga strettoia che obbliga a qualche contorsione: "Siamo sicuramente nel by-pass del Kamasutra, ma la Sala del Presidente dove diavolo era?" Ci siamo pure persi la deviazione per il Ramo della Mucca Pazza; la cercheremo al ritorno.
La galleria continua con passaggi raramente comodi ed è una continua ginnastica tra i massi e per evitare di finire a bagno nell'acqua. Arriviamo nella nella Sala della Faglia, mentre Giorgia ed altri fanno a perdersi nell'adiacente Dedalo. Bellissima la dritta e liscia parete.
Qui facciamo merenda e, prima di ripartire, diamo un'occhiata alle zone terminali del ramo da cui scappiamo veloci a causa di un'aria pestilenziale lasciata da Sandro.
Tornando indietro individuiamo la Sala del Presidente che non è altro che un'allargamento della galleria, altro che le faraoniche dimensioni di 35x45m citate nella descrizione della grotta; anche guardando il rilievo sembra darci ragione. Neanche al ritorno siamo stati in grado d'individuare l'imbocco per il Ramo della Mucca Pazza; ma dove diavolo era? Booh!? Torneremo; dobbiamo completare il servizio fotografico e così vedrà la grotta anche chi oggi non c'era.
Foto di gruppo e via fuori. Per tutto il ritorno abbiamo visto che l'acqua era sempre torbida per colpa nostra. Se si vuole fare foto, conviene quindi farle all'andata.
Usciamo dallo stupendo ingresso e poi via a cambiarsi.
Dopo una serie di trattorie chiuse, troviamo un agriturismo che fa solo piatti freddi; amen, niente piatti tipici locali. Ci "tocca" ingozzarci di ottimi salumi accompagnati da un favoloso cabernet e siamo felici lo stesso; basta riempire la pancia, no? ;-)
S-Team di oggi, da sinistra:
in alto: Giorgia (special guest), Pier Giorgio, Simona, Sara, Massimiliano
sotto: Lara, Donato, Sandro


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