martedì 4 febbraio 2020

SloJame: recensione sul quotidiano "Il Piccolo" di Trieste

Alla scoperta del mondo nascosto La Slovenia tra avventura e ricerca.
In “SloJame” Sandro Sedran illustra e descrive le cavità naturali dell’immediato oltreconfine fino a pochi anni fa di difficile accesso

di PIETRO SPIRITO, 12 GENNAIO 2020

Il confine con la Slovenia si è ormai dissolto da tempo anche sottoterra. Del patrimonio ipogeo nelle regioni contermini conosciamo soprattutto le grotte turistiche di Postumia e quelle di San Canziano. Ma c’è un intero straordinario mondo nascosto alla luce che per tanti anni è rimasto per lo più precluso agli esploratori occidentali, salvo rare eccezioni. Ma adesso anche in ambito speleologico la collaborazione fra Italia e Slovenia vanta solide basi sia in ambito scientifico - per esempio i progetti di ricerca comuni legati al fiume Timavo, o il più recente progetto di ricerca sulla rete acquifera dell’Isontino a cura del Gruppo ricerche Acque Carsiche con l’Università di Trieste capofila di una vasta campagna esplorativa - sia in ambito escursionistico. Vede così la luce la prima ampia e dettaglia guida in italiano, dai tempi del dopoguerra, dedicata alle più belle grotte della Slovenia Sud-Occidentale. “SloJame” (Ed. S-Team, pagg. 349, euro 30, info speleosan@gmail.com) di Sandro Sedran è una esauriente guida riccamente illustrata da straordinarie fotografie realizzate dal gruppo S-Team che censisce una trentina di cavità naturali di eccezionale bellezza.


La Slovenia cura con particolare riguardo il suo patrimonio ambientale, compreso quello sotterraneo, e, come nota Sedran, «si è dotata di un’ammirevole legge sulla speleologia, a tutela del patrimonio carsico, che imita la frequentazione del sottosuolo solo a speleologi istruiti e preparati tecnicamente». Gli speleologi stranieri, italiani compresi, devono essere muniti di un apposito patentino rilasciato dalle autorità slovene, tranne ovviamente nei casi di cavità turistiche. In alcuni casi l’accesso alle cavità è “controllato”, per cui è necessario ottenere le chiavi di accesso. La guida di Sedran, veneziano, ottimo divulgatore che ha al suo attivo anche un libro sulle “Grotte al confine Est, speleologia in Friuli Venezia Giulia” e “Luci nel buio, speleologia in Veneto”, copre un settore rimasto a lungo scoperto: «Con questa guida - scrive l’autore - ho contribuito a rompere la barriera del “non se ne sa nulla”. Sono stato molto dibattuto: la voglia di divulgare si scontra con quella della tutela di queste favolose grotte». In quanto alla scelta delle cavità, sono state privilegiate quelle più vicine al confine italiano. Si comincia dalla Golokratna Jama, nei pressi di Sesana, con il suo «spettacolare e immenso pozzo a cielo aperto», per finire con la Novokrajska Jama, «grandioso inghiottitoio dalle dimensioni paragonabili a quelle delle grotte tropicali» che si trova a Novokracine (Ilirska Bistrica). Un mondo da scoprire e vistare. —

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