domenica 17 febbraio 2019

S-Team, da Saronno alla Slovenia, le 3 S per tre giorni Strepitosi!


Un weekend con tantissima carne sul fuoco o, coerentemente ad usi e costumi dell’S-Team, una bella grigliata mista!
Un vero “tour de force” di speleologia, amici e belle mangiate!

Si inizia già venerdì .. Siamo io, Massimiliano e Sandro, in missione per la serata proposta dal Gruppo Grotte Saronno.
Arriviamo forse troppo presto e ci si presenta la necessità di occupare il tempo libero.. Andrea ci aspetta solamente alle 18 per i preparativi!
Andiamo alla scoperta del territorio, evitando accuratamente tutto ciò che è musei, chiese e centri di informazione (la cultura, insomma!) e andiamo a visitare lo spaccio dell’azienda Paolo Lazzaroni (l’Amaretto di Saronno, avete presente?!) e il birrificio Bi-Du a Olgiate Comasco , ok un po’ fuori zona, i cui assaggi delle varie birre sarà la nostra rovina!
Quando finalmente torniamo in quel di Saronno, siamo pieni di entusiasmo (ehm) e veniamo accolti da Andrea e Giuseppe e insieme andiamo a mangiare una pizza insieme e poi via all’Auditorium di Saronno per provvedere all’allestimento della sala e il test degli impianti.
Non c’è tantissima gente, ma ci vengono a trovare un sacco di amici. Vediamo tanti volti incuriositi dai video che portiamo sulle grotte del Veneto.
E’ importante e necessario che tra speleologi ci sia condivisione e amicizia. Tutto ciò è di solito lo spirito del Raduno Nazionale, ed è ancor più mirabile se si riesce a preservare tutto ciò anche durante gli altri 362 giorni.

Rientriamo sabato mattina, la gita non si conclude qua! Tiriamo un bel drittone autostradale, e raggiungiamo Filippo, Chicca e Achille che si sono prodigati a smontare la mostra fotografica che da un mese stazionava al Comune di Hrpeljie-Kozina e che ci ha permesso e reso onorati di presentare il nostro lavoro sulle grotte slovene direttamente nel territorio della nostra “musa ispiratrice”, il Carso Sloveno.
Nel pomeriggio, invece, ci dedichiamo alla speleologia pratica, quindi indossiamo casco e luci.
Il progetto della giornata prevede di tornare a visitare la Caverna Petniak, a Sezana, perché vorremmo fare alcune foto a concrezioni di ghiaccio. Ma abbiamo fatto i famosi conti senza l’oste, non abbiamo leggermente preso in considerazione le alte temperature degli ultimi giorni… Quindi la Petniak, poveri noi, è letteralmente sghiacciata    :O



Poco male, ci perdiamo lo stesso nella sua bellissima sala con soffitto a cupola, a curiosare tra le sue concrezioni, deliziandoci dei ricami di roccia che si creano con lo stillicidio. Poca fatica, massima resa!
Tornati a Kozina, lasciamo i bagagli alla Rooms Hrpelje (Jana è sempre meravigliosa e ci accoglie agli orari più strambi!) e andiamo a mangiarci una pizza buonissima “sotto casa”, alla Gostilna Zigante.

Domenica mattina, si riparte! Da Padova, arrivano Laura, Chiara e Daniele :
Incuriosita dalle foto realizzate dal gruppo fotografico Upix Under Pixel, esprimo il desiderio di visitare la Vilenica Jama (vile -> fate), che viene ben accolto dai ragazzi e così esaudito. Le mie fate turchine personali Y
E’ una grotta turistica (e la prima del Carso sloveno ad essere resa attrezzata per le visite turistiche, ce ne sono tracce già dal 1600!) ed è famosa per la grande Sala da Ballo, il Viale delle Concrezioni e la Sala delle Fate.
Una guida del gruppo Jamarsko Drustvo Sezana, Alenka, ci accoglie alle 9.30 e ci accompagna su e giù per il sentiero della Vilenica, raccontandocene la storia e le curiosità.
Ci viene concessa anche la possibilità di fare delle foto e dei video, offerta che preziosamente accogliamo!
E’ una grotta meravigliosa, anche se ahimè presenta tutte le caratteristiche tipiche di una grotta turistica accessibile da così tanto tempo da molte persone.
Ma ci lascia senza fiato, e con una naturale curiosità di tornare, per visitare le zone aperte solo agli speleo.


Ci rimane così mezza giornata libera… Non vorremo mica già andare a mangiare!
Guardiamo un po’ di grotte papabili, decidiamo di tornare alla Jezerina Jama, grotta con un sviluppo contenuto che ci permette di poterla visitare con calma e dà la possibilità a Daniele di fare qualche esperimento fotografico nella sala finale.


Le ore passano spensierate e quando usciamo è piacevole trovare ancora il sole al quale ci scaldiamo, tra una chiacchiera e l’altra, mentre aspettiamo che escano tutti.


Rituale foto di gruppo (e quando ci dimentichiamo, sono cavoli amari!) e viaaaa, di corsa da Mahnic per una bella mangiata e l’immancabile pasta crema!

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