sabato 25 giugno 2016

360° al Lago d'Ops

di Bianca Trevisan

Doppio impegno per questo sabato per il gruppo S-Team, che ci vede impegnati al Buso della Rana di Monte di Malo. Una prima squadra (composta da Tullio e Gianluca) accompagnerà nelle zone del Ramo Principale il Gruppo Grotte Ariminum CAI Rimini. La seconda (composta da me, Massimiliano e Sandro) si farà una bella sfacchinata fino al Lago d’Ops per affiancare Lorenzo nel suo progetto: è infatti un promettente fotografo appartenente al Gruppo Grotte Valdagno CAI e specializzato in foto a 360°.

Infatti, non essendo mai stata fino al Ramo Nero ed incuriosita da questa tecnica fotografica molto particolare, quando ho visto comparire sul calendario S-Team quest’attività, mi sono segnata subitissimo disponibile per quest’uscita, che rappresentava una bellissima opportunità!

Così sabato mattina, alle 7.30, ci siamo trovati con Lorenzo e la sua sacca speleo che, dato il peso, poteva fungere da seconda persona e avrebbe potuto anche darle un nome. Per una volta le aspettative erano quelle di fare da turisti ma, alla vista dei chili che Lorenzo voleva portarsi da solo, nessuno di noi si è tirato nel dividere il fardello.

Purtroppo non avevamo l’assoluta certezza di riuscire a portare a termine la missione: il meteo dava gran temporali pomeridiani, e non eravamo a conoscenza del livello d’acqua della nostra amata grotta (un paio di settimane prima il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha dovuto annullare una manovra di soccorso): rischiavamo di trovare alcuni punti allagati. Ergo. Non proseguire, oppure di rimanere fermi ad aspettare in qualche punto in caso di piena. Poco male, il mio barilotto era pieno di noccioline, barrette ed un pile di scorta.
Nonostante un dichiarato “Sono fuori forma” di Lorenzo, nel tempo record di un’ora e un quarto siamo al bivacco di Sala Snoopy. Noto con piacere che ormai il percorso mi è sempre più familiare e non è più una così gran fatica. Ma siamo praticamente a metà del nostro giro, facciamo una sosta per rifoccilarsi e via che si riparte!
Dal bivacco, scendiamo per la china detritica, giriamo a sinistra e ci infiliamo nel Ramo Nero dove riusciamo ad intuire l’entità della piena di qualche giorno fa: c’è schiuma sul soffitto!
Ma proseguiamo fiduciosi, non ci sono i campanelli di allarme che ci avrebbero dovuto segnalare la presenza di acquazzoni all’esterno.
Laminatoio. Vasta Sala. Laminatoio. Grande ambiente di crollo. Strettoia. Non invidio Lorenzo, che ha dimenticato le ginocchiere. Si striscia parecchio e la posizione eretta a volte è un lusso. Affrontiamo il passaggio mooooolto aereo per il Pettine (dove al ritorno praticamente mi siedo sui miei compagni di grotta per poterlo affrontare, ma qui lo dico, qui lo nego. Per cui, dopo aver centrato Sandro con la sacca nei pressi di Sala Pasa, oggi mi toccherà pagare da bere per forza). Mi informano che manca poco per raggiungere la nostra destinazione….
E così è. Arriviamo al Lago d’Ops nel tempo totale di due ore e mezzo dopo esserci lasciati il sole alle spalle. E la promessa di vedere un ambiente spettacolare è mantenuta!

Il Lago d’Ops altro non è che una grande marmitta scavata nella roccia quando il torrente passava in questo punto. Cerchiamo di intuirne la profondità, ma la trasparenza dell’acqua gioca strani scherzi di prospettiva e nessuno di noi si offre volontario per immergersi nel lago e valutarne le dimensioni.
Altra pausa per mangiare qualcosa, e ci mettiamo al lavoro. Lorenzo pare interessato alla logistica S-Team, ma anche noi siamo molto interessati a scoprire le modalità di lavoro del nostro ospite.
Ma si lavora facilmente, per me e Massimiliano (io sto ancora imparando, ma Massimiliano è anni che segue l’S-Team) è quotidiana amministrazione essere a disposizione del fotografo, mentre Sandro veste l’inusuale veste di modello. Lorenzo resta meravigliato dalla nostra "professionalità" e dal nostro essere propositivi ed attivi nella gestione delle luci.
Sbircio al di là del lago d’Ops, nella Seconda Sala dei Tufi: che meraviglia quella cascata! Realizzo che siamo veramente vicini al punto di congiunzione Rana-Pisatela... Averlo saputo mi facevo aprire la botola per realizzare la traversata, così avrei preso due piccioni con una fava!
In un paio d’ore riusciamo ad ultimare il lavoro. Lorenzo pare molto soddisfatto ed entusiasta, e questo per noi è motivo di soddisfazione, la collaborazione in speleologia è importantissima, porta ad un arricchimento sia personale che culturale.

Per una volta ci ricordiamo anche di fare la foto di gruppo, nelle ultime visite in Rana ce ne siamo sempre dimenticati, a causa del richiamo dell’inconscio (do you say “bruschetta”?)

S-Team di oggi, da sopra: Massi, San, Bianca, Lorenz

Il ritorno lo affrontiamo con maggior tranquillità e facciamo anche qualche sosta in più a chiacchierare. Non troviamo zone in piena quindi non c’è l’esigenza di “scappar fuori” e non siamo per niente messi male con l’orario. Quando giungiamo al Ramo Principale cerchiamo eventuali segni di passaggio del gruppo di Rimini seguito da Tullio e Gianluca, ma l’acqua non è torbida e così ci perdiamo in congetture sulla loro posizione. Fuori pioverà? Forse non sono mai entrati? Sono ancora indietro? Forse sono già al Bar Rana?
All’uscita dalla grotta otteniamo le risposte: no, non piove, anzi gran caldo, e sì, le auto dei nostri amici sono ancora nel parcheggio. Non ci resta che cambiarci, precederli, e nell’attesa gustarci un paio di birre fresche di spina!
E’ stata un’uscita intensa, e auguro al nostro amico Lorenzo un buon lavoro, qua siamo tutti curiosi di vedere il risultato finale!



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