lunedì 14 marzo 2016

Lunedì al Buso della Pisatela BIS

di Bianca Trevisan

Solitamente, ogni mio lunedì mattina lavorativo inizia con la sveglia del telefono che, puntuale, suona 6.45 creandomi un lieve malcontento e un riflesso incondizionato che mi induce ad allontanarmi dal piacevole tepore del letto per incominciare la giornata.
Anche questo lunedì inizia un po’ così, con il cellulare che suona impazzito sul comodino ad indicarmi che è ora di alzarmi. Ma niente mugugni e brontolii: oggi si va in grotta!
Mi sono ovviamente presa un giorno di ferie: visto che gli amici dell’S-Team sembrano aver piacere di avermi tra i piedi, e siccome per me è questa è un’ottima occasione per fare esperienza su corda, che non basta mai, mi sono unita al gruppo formato da Sandro, Massimiliano, Filippo e “Junior” per andare al Buso della Pisatela a Monte di Malo (VI), per continuare il lavoro di aggiornamento fotografico da loro iniziato la settimana scorsa. E non importa che la Pisatela sia una grotta che già ho visitato, perché una cosa è certa: per quanto spesso si possa visitare una grotta, questa non smetterà mai di sorprenderti!
Così, dopo esserci incontrati e aver consumato una ghiotta colazione, alle 10 ci addentriamo nel cunicolo di ingresso, che a me ricorda un po’ quello che Alice imbocca all’inseguimento del Bianconiglio.
L'odiato passaggio in contrapposizione nella Galleria Emicranica

Dopo aver superato velocemente i primi pozzi, e badando a non spiaccicare i pipistrelli che ovviamente decidono di appollaiarsi dove noi dobbiamo mettere mani o casco, arriviamo alla Galleria Emicranica, Sandro fa qualche foto a Filippo, e ci appollaiamo tutti in attesa di arrivare alla grande Sala della Orda.

Sala dell'Orda

Anche questo grande ambiente offre degli spunti per fare qualche scatto e a Sandro tocca sgolarsi nel dare indicazioni, in quanto nel frattempo noi stiamo ridendo di gusto: i fari proiettano sulla parente retrostante l’ombra di Massimiliano , che non perde tempo nel dare vita a delle ombre cinesi che rendono Sandro inconsapevole vittima di prese in giro.

S-Team di oggi, da sinistra: Filippo, Massi, Bianca, San, Junior

Proseguiamo, superando il passaggio dello Stargate, andiamo a fare una breve pausa pranzo nella sala sabbiosa, dove ancora resiste il castello e la pista con cui i ragazzi si sono divertiti la settimana precedente. E come dargli torto!
Quando riprendiamo il cammino, è più che evidente come il livello dell’acqua si sia abbassato rispetto alla settimana precedente. Iniziamo il Ramo Schio e quindi riusciamo a raggiungere la Sala delle Mogli usando il classico percorso a laminatoio, dove si era interrotta la mia prima (e unica) visita al Buso della Pisatela.

 Il laminatoio verso Sala delle Mogli
Sala delle Mogli illuminata con solo 2 fari

Tuttavia, con mio grande entusiasmo, andiamo avanti con il giro!!!!! “Saltello” gioiosa (ma con moderazione, visto che ultimamente i miei scarponi mi fanno scivolare come se fossero saponette) e rimango di stucco quando il mio casco illumina delle concrezioni lungo il tragitto: ancora non lo so, ma a breve giungeremo alla botola che divide la Pisatela dalla Rana (VM18: faccina che sorride, si ubriaca di gioia e collassa sulla panchina di un giardinetto a smaltire la sbornia).
Nonostante i miei tentativi (finora riusciti) di non bagnarmi, va a finire che ad un certo punto mi ritrovo mani e scarponi nell’acqua. Pazienza, è sempre così: tento di rimanere asciutta, ma poi mi diverto di più a sguazzare nell’acqua che non a schivarla, mentre i fari, uno a uno, cominciano a scaricarsi.

Lago Lungo, parte terminale

E, come anticipato, quello che per me è stato il regalo della giornata: l’arrivo al passaggio di congiunzione del sistema Rana-Pisatela. Me lo sono ritrovata davanti come un animale prezioso. Peccato la botola fosse chiusa, avrei voluto tanto passare da una parte all’altra delle grotte recitando “Ora sono in Rana, ora sono in Pisatela, ora sono in Rana, ora sono in Pisatela”. Questo mi lascia pensare che è ora che io faccia la famosa traversata… ma nessuno mi prenda troppo in parola, eh!
Ormai è ora di tornare indietro. L’ordine stabilito di rientro: io, Junior, Filippo, Sandro, Massimiliano. Ogni tanto mi assicuro di avere Junior dietro, per non prendere troppo le distanze (la sacca ogni tanto mi si incastra da qualche parte e un aiuto non è mai rifiutato) e quando arriviamo all’ultimo pozzo, ci sistemiamo per le ultime foto in corda.

Sono stanca. Mi accorgo come assistere al lavoro di questa squadra comporti avere una buona gamba e buon fiato e affiatamento (concedetemi il gioco di parole). Non sono proprio un rottame, ma realizzo quanto duro lavoro e allenamento occorra per portare a termine anche un “semplice” (mi riferisco alla complessità tecnica della grotta) reportage come quello che è avvenuto oggi.
Usciamo che sono le 16. Faccio qualche foto in uscita a questi ragazzi che nella giornata di oggi mi hanno permesso questo diverso lunedì lavorativo. Mi sono proprio divertita!

Adesso non resta che raggiungere la Bruschetteria Faedo “Da Carlo”, dove ci dissetiamo i gargarozzi e ci spariamo delle bruschette super gorde, tanto decantante quanto superbe.


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