domenica 28 febbraio 2016

MT11 ed ennesima "sloveniata"

E’ stato un weekend molto soleggiato, da qualche parte, nel mondo, ma non in Slovenia! Partiti con un programma ben definito, che non avrebbe dovuto avere grosse variazioni, siamo riusciti a stravolgerlo completamente a causa delle avverse condizioni meteo. Tuttavia gli animi del gruppo sono sempre rimasti carichi di entusiasmo (e non sempre è facile, specialmente quando ci si trova a cambiarsi sotto un diluvio).

Base d’appoggio è stato come al solito lo splendido ostello Ociski Raj di Ocizla e le grotte si trovano lungo la strada che da Kozina conduce in direzione di Rijeka, vero paradiso per gli speleologi.

Della serie “cosa ci siamo dimenticati questa volta?”, Sandro è riuscito a lasciare a casa lenti a contatto e pure gli occhiali! Sarebbe di poco conto per i più , ma non per lui che è un talpone cecato a cui mancano ben 7 e 5 diottrie. Per fortuna un paio di lenti d’emergenza oggi risolveranno il problema.

Prima tappa: la Grotta MT 11, il cui ingresso lo trovi solo se hai il GPS in mano. La grotta viene armata da Massimo e “Miguel”, ospiti di questa uscita insieme a Bianca Trevisan del Gruppo Speleologico CAI “i barbastrji”. Ci accompagnano anche i goriziani (da varie città) Anna, Loretta, Franco e Federica, con Alessandro che ci ha guidato fino all'entrata della grotta.

Superato lo stretto ingresso, e calati nel primo pozzo, ci troviamo davanti a quella che è la prima sala di questa bellissima grotta fossile. Si è formata all'intersezione di una faglia con una galleria e quest'ultima presenta delle bellissime morfologie, ricca di stalattiti e stalagmiti, che sembrano essere colate da tempi immemori ed ora là, pazienti soggetti degli scatti e della nostra curiosità.


La seconda sala che ci apprestiamo a visitare non è certo meno affascinante. Qui troviamo delle bellissime colonne e delle stalagmiti, perfettamente allineate in fila.


Uno scivolo ci conduce ad un’altra grande sala, dove troviamo uno spettacolare gruppo di vele e delle vaschette concrezionali proprio belle.


Qui ci concediamo un po’ di svago: chi mangia, chi decide di proseguire per il pozzo finale (che non presenta grandi attrattive, se non un notevole strato di fango dove ci si inzacchera per bene), quattro chiacchiere in compagnia, prima di disarmare la grotta e uscire per andare a fare una bella mangiata a base di stinco e pasta-crema da Mahnic a Kozina.

Domenica mattina ci svegliamo ed imperversa un bel acquazzone, di quelli che o scegli di stare a casa sul divano davanti alla TV o, in alternativa, di stare a casa sul divano davanti alla TV. Noi, invece, ci proponiamo altre due alternative: o di andare a visitare un caverna comoda, asciutta e senza obbligo di indossare tuta e attrezzatura, o una bella grotta con avvicinamento di mezz’ora e con possibilità di bagnarsi dalla testa ai piedi. Indovinate? Ovvio, scegliamo la “scomodità”, ma taci che la pioggia dà quel poco di tregua per cambiarsi ed arrivare all'ingresso della grotta asciutti.
Ci aspetta la Martinska Jama, una grotta che si può definire incantata. Armata da Simone e Michela, non possiamo che rimanere ammutoliti dalla ricchezza e dalla bellezza di questo ambiente ipogeo. Anche chi ha già avuto modo di visitarla, più volte, scopre nuove concrezioni, nuovi punti di vista che ci fanno capire quanto la speleologia possa sempre riservare grandi sorprese!

Svariati pipistrelli riposano placidi qua e là (qualcuno forse per sempre, dato che ne troviamo anche di morti). Il pavimento è scivoloso e bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi, specialmente Sandro che, dimenticati lenti ed occhiali da vista a casa, si aggira con una montatura prestata molto fashion e parecchie diottrie in meno che lo hanno costretto a rinunciare di far foto, tranne qualcuna nelle zone finali.


Personalmente, è una delle grotte più belle che abbia visitato. Rimango colpita dalle salette finali, raggiungibili attraverso una stretta fessura, e collegate tra loro da altrettanti passaggi “atletici”. Ci si deve togliere l’attrezzatura per passare agilmente e, nonostante tutto qualcuno rimane incastrato, e deve faticare non poco per passare.

S-Team di oggi: San, Massimo, Simone, Michela, Miguel, bianca, Alberto, Simona, Massi, Filippo

Pare incredibile come una tale varietà di ambienti e caratteristiche possa caratterizzare una grotta. Ahimè, deturpata in alcuni punti da scritte incise sulle pareti o, peggio, con imbrattando uno stupendo disco con della vernice rossa. La disattenzione può portare alla rottura di concrezioni, ma “firmare” le grotte è un atto deprecabile e vergognoso.

Le sale che visitiamo sono incredibilmente ricche di concrezioni. I fari dipingono delle sfumature meravigliose, in particolar modo su un’imponente vela dove ci incolonniamo per farci fotografare, come dei comuni turisti davanti al tipico monumento di una città d’arte.

Quando usciamo, l’immancabile pioggia. Ma non importa, appena ci saremo cambiati, potremmo andare finalmente a realizzare lo scopo di quest’uscita: una bella bevuta di birra slovena in compagnia!

Bianca Trevisan

 Clicca qui per vedere tutte le foto della MT 11 



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