sabato 1 novembre 2014

Bus de la Lum

E' tra le cavità naturali più conosciute dai non speleologi dato che è ampiamente segnalata da cartelli e pannelli informativi e soprattutto perchè ci si arriva con soli 5-10 minuti di passeggiata dal percheggio situato nella piana del Cansiglio, invasa ogni bella domenica da orde di gitanti.
La sua fama è dovuta alle tragiche vicende avvenute nella Seconda Guerra mondiale quando partigiani vi gettarono numerosi soldati nazisti, fascisti e civili (si dice centinaia) ricoprendoli con un ingente strato di detriti che ha alzato il fondo della grotta di qualche decina di metri occludendo il passaggio alla Sala della Lanterna.
E finalmente ci siamo entrati pure noi in questa storica grotta, approfittando del fatto che era già armata nelle due vie con l'ecezzione dei primi pozzi.
Dal rilievo ci aspettavamo un pozzone unico da 180m (il suo dislivello effettivo), ma invece esso ruota su se stesso impedendo la visuale verso il fondo e limitandola ai singoli tiri di corda. Quindi delusione per aver potuto fare delle foto solo nel tratto esterno e verso il fondo.


Attraverso l'imponente lavoro di scavo e contenimento della frana terminale, siamo quindi entrati nella bella e grande Sala della Lanterna dove abbiamo fatto pausa e scattato un paio di foto.


S-Team di oggi: Simona, Marco "Boa", Sara, "El San"; Massi si è offerto volontario per essere sacrificato agli dei del sottosuolo

Tornati alla base del pozzo ci siamo meravigliati di quanto scaricava nonostante non ci fosse nessun altro sopra di noi. Sassi piccoli per fortuna, ma sempre inquietanti. Il "Boa" parte e risale la corda per la Via dei Bellunesi, ma si accorge che è armata malissimo: la corda sfrega tantissimo su una protuberanza di roccia marcia che costringe chi sta sotto a restare accuratamente al riparo. Parte la Sara e mentre sale, si sentono i porconamenti del Boa: la corda è finita! Si tratta di una risalita esplorativa, non è la Via dei Bellunesi. E che caz..! Non c'erano mica altre corde da salire .... ma invece c'era. Mentre gli altri ormai stavano risalendo per la via dell'andata, Boa scopre la corda giusta in un posto dove non avevamo guardato. Amen.
Usciamo dal pozzo principale per la gioia dei turisti che vengono a visitare l'ingresso. Mentre aspettiamo gli altri, essi ci tempestano con le solite domande "com'è", "perchè lo fate", "come funzionano gli attrezzi" e così via.Alle 17 siamo tutti fuori anche se qualcuno dovrà rivedere un po' la sua attrezzatura se vorrà evitare in futuro di segarsi ulteriormente le parti intime!

Tre esemplari di "Speleo-Gnomus" del bosco del Cansiglio": Sara, Simona, Massimiliano

Poi tutti al Bar Genziana per l'aperitivo e riunirsi con gli altri che erano andati in Genziana.
La sera si conclude con la festa al Rifugio Vallorch assieme a tanti speleo-amici, vecchi e nuovi, per rispettare la tradizione di ritrovarsi al ponte del 1° novembre anche se quest'anno non c'era il raduno nazionale.
Il giorno successivo, favolosa camminata nel bosco.


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