Si può dire che sia la grotta ideale: avvicinamento 5 minuti, molte concrezioni, strettoie un po' impegnative, ma corte, salette, laghetti, passaggi acrobatici, tirolese, pozzetto e sifone. Che voler di più?
Ingresso
Fuori saranno almeno 35° e non vediamo l'ora di entrare al fresco in grotta.
L'ingresso si trova all'interno della presa dell'acquedotto di Gabrovizza e mette subito a dura prova con una bella doppia strettoia su interstrato lunga un paio di metri la prima, un metro la seconda.
La strettoia iniziale
La prima sala
Superate due salette, divise da una strettoia classificata "tulliabile+" in discesa e "tulliabile++" in salita, affrontiamo un traverso che immette in una forra con il fondo occupato da profonde pozze d'acqua che costringono a numeri circensi e spaccate mozzafiato.
Numeri circensi - La tirolese
Il P7 da sopra ...
... e da sotto
Pier "Giorgio Cagnotto" prima e dopo il tuffo
E' il suo secondo tuffo con immersione completa di cui ci delizia (il primo lo aveva fatto in Rana) e passa alla storia come speleo-tuffatore. Fradicio, prende la via di ritorno con i monfalconesi mentre noi continuiamo la visita delle zone terminali della grotta.
Zona terminale della grotta - Saletta dell'organo
Rientriamo anche noi fotografando i vari punti più caratteristici e, una volta fuori, il caldo ci toglie letteralmente il fiato.
Grotta veramente bella e soprattutto integra e non vandalizzata; auspichiamo che chiunque venga a visitarla abbia tutte le attenzioni per preservare un simile gioiellino.
Conclusione in bellezza (come al nostro solito) al prosciuttificio Dall'Ava Backery di Ponte San Quirino con crudo di S. Daniele e mozzarella annaffiati da ottima birra austriaca.
S-Team di oggi: Damiano, Pier Giorgio, Sandro e Simona (niente foto di gruppo, sigh!)
Rilievo estratto dal Catasto Grotte del FVG
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