Una grotta con poco sviluppo, ma molto bella, suggestiva e soprattutto ricca di concrezioni tra cui migliaia di pisoliti, più o meno belle, ma in quantità veramente esagerata.
L'accesso è un grande tubo a cielo aperto profondo una cinquantina di metri con alla base la classica conoide di detriti. In corrispondenza dell'ultimo frazionamento c'era un grande nido, probabilmente di un rapace, confermato dalla presenza di numerosi boli, spiumamenti di uccelli ed ossa di animaletti vari disseminati su buona parte della base della conoide. Una visita durante il periodo della cova deve assolutamente essere evitata per non disturbare i piccoli e magari farli precipitare dal nido. O magari essere addirittura attaccati dal rapace che, dai richiami uditi, era lì in zona che sicuramente ci stava osservando.
Il ramo destro presentava sul lato sinistro numerosi laghetti poco profondi contornati da concrezioni.
Tutto questo lato ha il pavimento disseminato di pisoliti; non si comprende in che condizioni si possano essere formate dato che qui non c'è stillicidio ne apporti idrici significativi.
Stupendo il laghetto terminale, il cui accesso è delimitato da nastri rossi per impedire il calpestio di zone delicate e concrezionate a gours sul pavimento.
Dalla parte opposta alla conoide si apre un'ampia sala sul cui fondo si trova un basso passaggio che immette in una splendida sala riccamente ornata di concrezioni bianche: uno spettacolo.
Non finiremo mai di ringraziare Gianni per averci fatto visitare una grotta così bella e fotogenica.
S-Team di oggi: Roberto, Gianni, Simona, Luca, Sandro
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