Finalmente ci cambiamo con un bel tepore mattutino: è finita la stagione del patimento per il freddo. Nel primo tratto della grotta non tira un pelo d'aria: siamo in equilibrio tra temperatura interna ed esterna e questo fatto lo pagheremo durante la prima sosta per fare foto. Arriviamo nel Ramo Messico abbastanza velocemente ed i nostri corpi sfornano una bella dose di vapori che presto saturano l'aria della saletta di faglia che vogliamo fotografare. Il risultato è che i fari diventano palle di luce ingestibili e la foto lascia molto a desiderare, anche se qualche geologo troverebbe lo stesso degli ottimi spunti interessanti.
Dopo Sala del Ballatoio, superiamo l'ostico tratto in contrapposizione con successivo scavallamento di un enorme blocco roccioso, e finalmente siamo nel Ramo Verde.
Gli amici di Forlì ci avevano detto, e fatto vedere, una bellissima galleria freatica nel tratto attivo a monte dove noi ci fiondiamo per immortalarla.
Torniamo a valle per percorrere il lungo rettilineo del Verde che alterna passaggi a livello dell'attivo con altri, più in alto, sopra imponenti crolli caduti dal soffitto.
Arriviamo finalmente alla corda che sale nella Sala degli Imbuti ma, con amara sorpresa, constatiamo che il tratto successivo è completamente allagato e sifonante in un punto! Junior si fa pure un bagnetto quasi totale scivolando sulle rocce completamente ricoperte dal limo. L'accesso alla parte iniziale della Fessura Allagata ci avrebbe consentito di salire in arrampicata alla Sala degli Imbuti senza avere gli attrezzi speleo. Nonostante non piova da parecchio, probabilmente tutta quest'acqua proviene dal lento scioglimento del terreno dell'altopiano sovrastante. Che fregata!
Torniamo sui nostri passi per fare un'altra foto e fare pausa alla Sala del Ballatoio.
Per il rientro optiamo per il Ramo del Congiungimento, con il suo reticolo di gallerie di ridotte dimensioni mai belle ne interessanti, ma con un fascino tutto particolare. L'arrivo nel Ramo dei Ponticelli è un sollievo non solo per le ginocchia, ma anche per tutto il resto del corpo.
Un paio di foto e poi fuori facendo assaporare il Ramo delle Marmitte ad alcuni dei nostri che non c'erano mai stati. Chissà perchè, ma questo ramo resta sempre tra quelli più amati dagli speleologi.
Lungo il Ramo Principale notiamo che il flusso dell'aria va in direzione dell'uscita: è il segno inequivocabile che è arrivata la Primavera! Fuori fa più caldo che in grotta.
Conclusione al Bar Faedo con delle bruschette supreme, forse le migliori mai mangiate!
Sandro Sedran
S-Team di oggi da sopra: Filippo, Giorgio, Daniele, Ak, Junior, Stefano, Alberto, San
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