domenica 12 luglio 2015

Riapertura stagione al Buso della Neve

E' partita la nuova stagione nella grotta ghiacciata presso Malga Zingarella, sull'Altopiano di Asiago, e per l'occasione si è registrato un pienone di ben 26 speleologi, di varia provenienza, bramosi tornare, o vedere per la prima volta, questa famosa grotta esplorata per la prima volta, dal Gruppo Grotte del CAI di Schio, nel 1969.
Purtroppo il neo-sceriffo di Asiago ha negato i permessi per le macchine e così l'avvicinamento è stato fatto parzialmente a piedi con una mezz'oretta di cammino supplementare.


Il nevaio esterno, alla base dell'imbuto d'ingresso, lo abbiamo trovato notevolmente ridimensionato, specie in prossimità del punto d'entrata classico; i bidoni in cui s'entrava lo scorso anno ora giacciono appesi in parete completamente scoperti dalla neve e circondati dai mughi che avevamo messo intorno per consolidare il terreno. I motivi di questo cambiamento sono sicuramente lo scarso innevamento invernale, temperature più calde e probabilmente anche i lavori fatti hanno contribuito a modificare la circolazione d'aria, dato che ha creato un nuovo accesso a sinistra di quello abituale.
Dopo la modifica dell'armo iniziale, una squadra si è diretta a riarmare la via del meandro che porta al fondo, un'altra è scesa in Sala Zero e noi ci siamo limitati alla Sala Mediana a raccogliere filmati di particolari utili al documentario in progetto.



Erano ben sette gli ex-corsisti di Vicenza e Schio e si sono regalati subito forti emozioni nella discesa sotto il tappo di ghiaccio in Sala Zero. L'hanno pagata cara con delle belle dosi di freddo nell'attesa del proprio turno; nonostante fosse stata armata una doppia discesa, oltre 15 persone erano troppe per fare le cose velocemente. No problem: per i neo speleologi fa esperienza anche quello.
Nella Sala Mediana abbiamo riscontrato una notevole diminuzione del ghiaccio. Gli speleotemi più grossi si sono molto ridimensionati, le stalagmiti nella parte bassa sono sparite completamente e sui bordi vicino alle pareti gli spazi sono aumentati di molto.
Una volta usciti, il ritorno a piedi a Malga Galmarara è stato fatto scaglionato. Noi siamo stati i primi e ci siamo fiondati in malga per gustare il mitico "gegè", una ciotola in coccio scaldata in forno con dentro una base di polenta e sugo piccantino, sormontata da una salsiccia alla griglia e sommerso di formaggio Asiago filante: una delizia! Il tutto accompagnato dall'ottima birra Cimbra.
Man mano che arrivavano gli altri, invidiosi dei nostri piatti e curiosi di provare la novità "gegè", tutti hanno voluto seguire il nostro esempio con la gioia/dolore dei gestori, contenti di avere così tanti clienti alla domenica sera (eravamo gli unici), ma un po' infastiditi dal fatto che arrivavamo 4-6 alla volta a distanza di un quarto d'ora gli uni dagli altri.

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