domenica 15 luglio 2012

Grotta di Monte Croce Carnico

E' da tanto tempo che attendiamo di visitare questa grotta, dopo che Gianni Benedetti ce l'ha segnalata più volte come meritevole delle nostre attenzioni fotografiche.
Partiamo alle 7 da Marghera; alle 7:05 arriva un sms da Claudio Schiavon, che ci attende a Tolmezzo, dicendo che lì è tutta la notte che piove, ma piove "che Dio la manda!". Vabbè, ormai siamo partiti, male che vada faremo 4 ore di happy hour al bar e 2-3 ore seduti al ristorante!
Appena svoltato al bivio per Udine ci appare chiaro cosa ci aspetta: verso le montagne è bello scuro di nuvole gonfie di pioggia e, quando ci siamo sotto, il cielo è nerissimo. Passiamo sopra il Tagliamento ed è strapieno d'acqua! Mai visto così. Appena oltre le gallerie, inizia il diluvio, ma stranamente, quando entriamo a Tolmezzo, tutto finisce e sembra pure di vedere qualche spiraglio. Bòn, dai, davanti ad un caffettino si decide: si và.
Carichiamo Claudio in macchina ed arriviamo al Passo di Monte Croce Carnico in mezzo a nuvole basse. Fa freddo e quindi optiamo per vestirci da speleo già qui e salire con meno pesi all'ingresso che si trova a mezz'ora di cammino.
Solita scenetta di Piergiorgio che, tramite cordino attaccato ad un albero, tenta di chiudere l'imbrago con la maglia rapida: "Ormai sei troppo grasso! E' ora di cambiarlo, rassegnati!". Stavolta proprio non ce la fa da solo e dobbiamo aiutarlo in due.
Ingresso con strettoietta tra i massi e poi siamo già nella sala centrale al cospetto del motivo per cui siamo qui: una splendida galleria inclinata di circa 60° impostata lungo uno specchio di faglia ed allargata in regime freatico.Fotografiamo da sotto e da sopra, anche se le foto non rendono bene la verticalità.
Oggi giretto corto e quindi niente passaggio, ne traversata, con l'adiagente Grotta Freezer.
Simona ha testato le qualità della nuova macchina fotografica mirrorless Sony Nex-5n con delle riprese video eccezionalmente luminose. Bisognerà imparare ad usarla impostando manualmente alcuni parametri, invece che in totale automatismo come oggi, ma le premesse sembrano confermare che è stato fatto un ottimo acquisto.
Continuiamo la visita della zona bassa infilandosi tra i massi e scoprendo che la parete di faglia continua anche lateralmente ed in modo spettacolare.
Quando usciamo scopriamo che ha grandinato; sul sentiero ovunque mucchietti di palline bianche di ghiaccio. Qualche goccia d'acqua quando arriviamo al parcheggio, ma nel comlpesso ci è andata proprio bene con il tempo.
Una volta cambiati, il tempo di attraversare la strada, e siamo già con le gambe sotto la tavola nella Gasthouse "Al Valico".
Oggi è la seconda volta che Sandro porta Ugo. Si suppone che sia il suo amico immaginario perchè, ogni volta che bisogna contare quanti siamo, mette sempre una persona in più! Dobbiamo iniziare a preoccuparci?
Oggi eravamo in cinque e, una volta seduti a tavola, ci accorgiamo che i camerieri tardano a venire a prendere le ordinazioni. Li chiamiamo e loro ci dicono: "Ma, noi aspettavamo che arrivasse il sesto..."; Sandro gli aveva detto che eravamo in sei!
 
Scendiamo a valle e nel frattempo è uscito uno splendido sole. Ci fermiamo a vedere le sorgenti del "Timavo carnico" a Timau. Hanno una grande portata e fanno pensare a chissà quali gallerie debbono trovarsi all'interno della montagna, con il disappunto degli speleologi locali che ancora non sono riusciti a trovarne la via d'accesso.
Conclusione della giornata a casa di Claudio con un caffè al sale (!) invece dello zucchero e poi a casa, insolitamente ad un orario decente.
La settimana successiva siamo tornati di nuovo!
S-Team di oggi: Claudio, Damiano, Pier Giorgio, Simona, Sandro
 Rilievo tratto dal Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia


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