lunedì 1 agosto 2011

Covoli di Velo

24 Luglio 2011
Tempo instabile e minaccia di pioggia ci hanno consigliato di evitare la Grotta sotto Contrada Volpi per ripiegare sui più asciutti Covoli di Velo, molto "easy", ma con una fama e frequentazione tale da meritare di essere inclusi anch'essi nella mostra sulle principali grotte della Lessinia che la FSV allestirà al raduno di Negrar (www. speleolessinia.it).
Covolo della Croce, sala iniziale
Una volta varcata la soglia d’ingresso del Covolo della Croce, chiamato anche Tana delle Sponde, ci si trova in un’ampia sala con al centro una conoide di crollo parzialmente cementata dallo stillicidio proveniente dal soffitto. Sul pavimento sono ben visibili ampie zone di guano posizionate sotto i punti preferiti dai pipistrelli che vivono all’interno e che vengono qui a svernare. Dalla parte opposta della conoide, nel punto più basso, si nota un arrivo d’acqua: è la via attiva che, volendo, potrà essere percorsa al ritorno. Un po’ più in alto, sulla sinistra, si trova la galleria che porta nelle zone interne della grotta. Inizialmente è abbastanza stretta e costringe in alcuni punti a strisciare; poi si allarga e si passa un bel tratto abbondantemente concrezionato.
Si passa a fianco di un pozzo di 2-3 metri sul cui fondo scorre un ruscello: seguendolo si ritorna al salone iniziale passando per una galleria non tanto comoda, ma carina.
Proseguendo, dopo una curva a sinistra si giunge alla Sala del Bivio dove e sinistra si stacca il poco evidente ramo che conduce alla Sala Sabbie. E’ uno stretto ramo dalle pareti bianche lavorate dall’acqua che in passato qui scorreva copiosa. Lo si riconosce perché sul soffitto si vede il nero lasciato dalle lampade a carburo. Alcuni passaggi “ginnici” consentono di arrivare ad una sala con il fondo completamente pieno di sabbia. Un rametto a destra chiude dopo poche decine di metri, mentre strisciando sulla sinistra si entra nella Sala Scritte dove ha termine il ramo.
Ritornati sui propri passi, dalla Sala del Bivio si continua fino alla Sala Terminale passando per un paio di tratti dove bisogna strisciare. Grotta un po’ fangosa, ma nel complesso piacevole e varia.
Covolo della Croce,uno dei numerosi tratti da strisciare
Il primo dei Covoli di Velo che s’incontra, sopra la pineta, è quello con maggiore sviluppo. A sinistra si trova l’ingresso chiuso da una grata del covolo dove sono stati effettuati i ritrovamenti delle ossa di orso delle caverne. Più a destra ci sono i tre ingressi del covolo superiore che convergono tutti in un’ampia galleria dalle belle pareti bianche ed il pavimento costituito da argilla compatta.
Le ampie gallerie iniziali dei Covoli di Velo
Essa va restringendosi in un bel tubo quasi circolare per poi diramarsi in condotte più piccole parallele che poi convergono in piccole salette. Per arrivare alla sala terminale bisogna tenere la sinistra e strisciare per alcuni metri; giunti in sala, blocchi di frana ricoperti da guano di pipistrelli salgono fino a chiudere.
Tornati al sentiero si prosegue per risalire alla visita del piccolo covolo successivo. Oltre, di fronte ad una panca in pietra, sbuca l’ultimo cunicolo percorso da un rivolo d’acqua che dopo una ventina di metri chiude in fessure impraticabili.
Continuando per il sentiero che scende ripidamente nel bosco è possibile arrivare all’ingresso del tunnel Taioli
S-Team quasi al completo oggi, mancavano solo i "ciosoti": 
Gianluca Simona, Massimiliano, Sara, Lara, Alberto, Donato, Sandro

1 commento: