mercoledì 30 giugno 2010

Buso della Neve: non si passa!

Sabato siamo andati al Buso della Neve di Malga Zingarella, per fotografare le sale ghiacciate che si trovano al suo interno.
Lo splendido paesaggio carsico di Malga Zingarella
Già trovare il punto di calata è stata un'impresa a causa dei mughi che hanno ricoperto la traccia di sentiero e reso difficile l'accesso. Siamo rimasti spaesati dalla ripidezza del tratto iniziale (40m di dislivello) che lo davano da fare in libera, ma che noi abbiamo attrezzato lo stesso per sicurezza.
Grande attenzione allo scarico di pietre che ricoprivano ovunque il pendio. La ferrata costruita da -40 a -60 era stata danneggiata facendo saltare un fix e precludendo la possibilità di allongiarsi e costringendoci a continuare ad armare la discesa. Per fortuna il salto su roccia che dà accesso al nevaio era armato in zona sicura.
Il nevaio di -60
Messi i ramponi abbiamo cercato il passaggio che avrebbe dovuto introdurci nel pozzo d'accesso alla Sala Freezer. Nessun armo dove attaccarsi, quindi, prima di mettersi a piantare spit, abbiamo voluto tentare di verificare se si passava. Con i tre compagni che mi facevano sicura a spalla, mi sono calato, ma lo spazio tra nevaio e roccia era talmente stretto (e verticale) che, infilati i piedi, facevano fatica e muoversi. Impensabile volere infilarsi là dentro, nonostante si sentisse un po' d'aria passare; come sarei tornato indietro?
Deciso di lasciare perdere; torneremo a fine estate.
San e Simona, Damiano, Gianluca Niero carichi come mussi!
Sandro Sedran

lunedì 14 giugno 2010

Tanzerloch - le foto

Ieri siamo tornati nel famoso "orrido" sull'Altopiano di Asiago, vicino a Camporovere; dovevo rifare le fotografie con la reflex e soprattutto con il mio bel grandangolo 10-22mm.
Dato che eravamo solo in quattro (San, Sim, Damiano e Donato) abbiamo armato una sola calata dal bordo più basso. Dopo un primo frazionamento su abete a bordo baratro, c'è l'ultimo a picco nel vuoto e senza appoggi per i piedi. Con 60m a cielo aperto sotto il culo, neanche il più esperto degli speleologi resta impassibile ed a noi le chiappette hanno stretto non poco! Specie se poi vedi i tuoi compagni di sotto grandi come formichine!
Una volta sotto resti ammaliato dalla spettacolare bellezza degli strati rocciosi inclinati: unici!
Fatto i miei scatti da varie posizioni, siamo risaliti. Oggi che li rivedo al computer, non vi nascondo che spero tanto che uno di essi compaia nel calendario FSV del prossimo anno!




San

martedì 8 giugno 2010

Abisso Spaurasso

Uscita fotografica a documentazione delle principali grotte venete. Con lo Spaurasso abbiamo coperto anche la zona del Monte Grappa di cui ci mancavano scatti recenti.
Non avevamo velleità profondistiche, dato che la nostra squadra fotografica è abituata a fare al massimo -150 di dislivello, ma questa volta ci siamo impegnati (anche in prospettiva di grotte future) e siamo scesi fino a -300!
Dopo il P8 d'ingresso, segue un lungo meandro che alterna esigue dimensioni con altre piuttosto ampie e con altre ancora allargate artificialmente (grazie GEO!), fino a quando .... "uh! posso!", un bel P34 con sul fondo dei blocchi di roccia grandi come case che stanno in bilico non si sà come.
Questo lo abbiamo fotografato sia da sopra (dalla comoda cengia) che da sotto.
Segue il P40, frazionato, poco largo e bruttino; infotografabile.
Subito dopo siamo sul P70 "Tremòn de ciape" che dopo un tiro da 15m sprofonda nel vuoto con tiro unico fino al fondo. Questo lo abbiamo fotografato da sotto unendo una foto della zona bassa con una della zona alta.
Poi siamo scesi ancora nel meandro "Ki ruma kata posi" fino all'attacco del P68 "Pozzo Alessandro" che altro non è che una enorme diaclasi obliqua intervallata da una cengiona. Infatti, dall'attacco del pozzo si vedeva la luce della squadra esplorativa del GEO situata sul suo fondo 170m più in basso.
Dovevamo farci un'idea per tentare di fotografare tutto assieme questo pozzone: sarà dura!
Intanto questo il Pozzo Alessandro.
Fortunatamente i pozzi erano armati in doppia e quindi i tempi di risalita sono stati relativamente brevi e dopo 8 ore eravamo fuori.
Il GSM PhotoTeam di oggi: Sandro, Simona, Damiano, Donato, Alberto Rossetto.
Grazie agli amici del G.S. GEO di Bassano per averci fatto trovare armata tutta la grotta.
Tutte le foto fatte: clicca qui.
San