martedì 15 aprile 2014

Concorso Rotary&Foto: Montagne 2014

E' con grande piacere che apprendiamo dalla giuria del concorso  Rotary&Foto: Montagne 2014 che la nostra foto "Rio Osman" ha ricevuto la segnalazione da parte della giuria per la categoria "Esplorazione".


 Anche la foto "Dislocazione" è stata selezionata nella categoria "Adventure" per essere inserita nella mostra che si terrà a Trento durante il Film Festival e stampata nel catalogo.




domenica 6 aprile 2014

Meraviglioso Abisso Vigant

Acqua, marmitte giganti, pozzone da 80, colate, condotte dalle belle forme e gallerione finale per una grotta che merita assolutamente d'essere vista almeno una volta nella vita di uno speleologo. E se ci aggiungiamo pure la totale assenza di fango? Il top!
C'eravamo stati ben cinque anni fa, ma solo fino alla base del P80; da quella volta ci eravamo proposti di tornare fino al fondo ed anche questa volta, come la precedente, abbiamo approfittato della stesura dei nuovi fittoni sui salti dal P80 fino alla condotta che conduce fondo di -250, che ci hanno facilitato non poco le fasi d'armo.
Purtroppo in grotte articolate come questa, armare, fotografare e disarmare porta via un sacco di tempo ed è così che siamo stati dentro 11 ore.
Ci siamo concentrati nel fotografare le zone più basse, quelle che mancavano. Sandro voleva rifotografare il P80 dal basso, ma le batterie dei fari erano ormai scariche; torneremo... anche per completare le riprese video.
 il ramo attivo al termine della sequenza di pozzi

 gallerione terminale e "raggi di sole temporanei"

"Tragedia" una volta usciti dalla grotta! Finito di cambiarci, arriviamo alle 21:30 al ristorante i Templari del Terminal Grotte che ci dice che la cucina è chiusa! Aaaaagh! No' se magna! Andiamo al Bar Panorama: chiuso! L'unica speranza è trovare qualcosa giù a Tarcento e fortunatamente becchiamo un'ottima pizzeria aperta. Fiuuuu... siamo salvi!
La novità di questa giornata è stata la partecipazione di Giulio Carollo da Vicenza che si può quindi fregiare del titolo di "s-teammiano" ad honorem per meriti conquistati sul campo. Crediamo ed auspichiamo tutti che questa sua partecipazione sia la prima di tante altre; abbiamo bisogno di gente in gamba come lui.

S-Team di oggi: San, Massi, Sara, Simo e Giulio in prima linea

 Il rilievo della grotta (tratto dal sito del Catasto Grotte FVG)

Bo' Pavei con il Gruppo Grotte Treviso

Il Bo' dei Pavei, gran bella grotta del Montello col suo tipicissimo conglomerato, è stata la meta di un gruppetto di s-teamiani domenica 6 aprile per una bellissima uscita "soft".
In compagnia di alcuni membri del Cai di Treviso, alcuni dei quali alla loro prima discesa in ipogei, e con la sapiente assistenza di specialisti del vicino Gruppo Grotte Treviso, l'appuntamento mattutino era per le 9 a Giavera del Montello.
Poco distante da lì, raggiunto in macchina un boschetto del Montello in una splendida giornata di sole, parte la nostra escursione. La foto mostra tutte le tute belle linde alla partenza dalle macchine.


In superficie.
Nella breve passeggiata che ci permette di raggiungere la grata con cui è chiuso l'ingresso, nelle nostre menti, a seconda delle preferenze gastronomiche di ciascuno, prendono forma immagini di succulenti arrosti o invitanti frittatine.

Qualche gitante domenicale sta facendo forse una grigliata nei paraggi?
Nient’affatto. E' tutto dovuto alla presenza del forte profumo molto simile ad un misto di aglio-cipolla che si sprigiona dalla lussureggiante vegetazione a terra, piegata dai nostri stivali.
Lo specialista ortofrutticolo del gruppo ci mostra l'aglio ursino presente tutt'intorno.
Questo forte odore ci rimarrà nelle narici poi anche sottoterra.

Sotto.
All'ingresso il percorso inizia con una scaletta verticale di circa venti metri.
Poi l'itinerario seguito da noi è sempre agevole e semi-orizzontale.
Solo un paio di saltini verticali di pochi metri c'è, uno da fare in un cunicolo "quasi-cilindrico" in comoda contrapposizione e l'altro da superare con l'aiuto di una corda fissa provvista di qualche nodo.


Per il resto, è quasi sempre possibile avanzare nella mia posizione preferita, ovvero col naso all'insù ad ammirare la forma dei "corridoi".
In alcuni punti, il soffitto si alza di parecchi metri, il lavoro di scavo dell'acqua è stato potentissimo in questo conglomerato.
Vediamo le forme più insolite -secondo me - di erosione del conglomerato proprio dove l'altezza dei passaggi è maggiore.
Alcuni sassi neri rotondeggianti rimangono miracolosamente attaccati alle pareti verticali, attaccati solo per pochi millimetri.

E i profili dei passaggi ricordano dove l'acqua deve aver raggiunto i suoi livelli nei vari periodi nel tempo.
Seguiamo quasi sempre il ruscelletto, che nel prosieguo della escursione - ci pare - diminuisce la sua portata.
In alcuni punti, nel "pavimento" anche alcune marmitte.
Verso la fine, un tortuosissimo e bel meandro attende la nostra allegra combriccola.
Sarebbe possibile - volendo - avanzare ancora un po' ma carponi e con la pancia nell'acqua. Ma anche no, decidiamo di ritornare indietro.
A Giavera poi, chi può, fa uno spuntino veloce insieme per rilassarsi un po’ alla luce del sole, dopo la bella e divertente esperienza appena condivisa tutti insieme.
Ringraziamo tutta la bella compagnia: i partecipanti del gruppo del Cai di Treviso e Federico che ci ha gentilmente passato le foto degli “interni” e soprattutto i membri del Gruppo Grotte Treviso che ci han assistiti e fatto da ciceroni.
Lara