domenica 21 ottobre 2012

Grotta Nemez

Ennesimo ritorno in una grotta a noi cara, questa volta per rifare un servizio fotografico usando nuove tecniche, apparecchiature ed illuminatori, rispetto a quanto fatto cinque anni fa.
Ma siamo tornati qui come ripiego; per la quarta volta ci è saltata l'uscita alla Star Cedat a causa della tanta pioggia caduta durante la settimana prima. Proprio non vuole che andiamo a vederla. Amen, aspetteremo i lunghi mesi di siccità invernale.
Per la serie "Che ci siamo dimenticati oggi?" tocca a Gianluca aver lasciato a casa l'imbrago! E vvvaaiiii!!!! Cercheremo di passarcelo tramite una corda.
Ci avviamo tra le case verso l'ingresso e troviamo un cancello che non c'era; probabilmente ci saranno delle bestie al pascolo che non devono andarsene in giro ... Ed infatti ecco un manzo ... DENTRO LA DOLINA della grotta! E ci tocca pure stare attenti a non pestare le sue boasse mentre scendiamo verso l'imboccatura della grotta.
 Il pozzo d'ingresso - Sala terminale del ramo di sinistra

San parte ed arma in singola doppiando la calata finale nel vuoto. L'imbocco scarica parecchio e dobbiamo prestare molta attenzione, cosa che non fa il manzo che nel frattempo si è avvicinato all'ingresso! Smuove un bel pietrone che per fortuna si ferma sul bordo. Da bravo malgaro, Massi si dà da fare e caccia l'animale fuori dalla dolina. Dove non è riuscito il manzo, riescono gli altri e vola giù un bel pietrone, ma sotto siamo tutti al riparo.
Con calma scendiamo due alla volta e quando siamo tutti giù nel salone, iniziamo a fotografare il ramo in discesa dove alla sua base si trova lo scavo fatto ad inizio '900 alla ricerca dell'acqua del Timavo.
Pausa pranzo nella saletta terminale e poi torniamo nel salone centrale per immortalare le belle concrezioni di questo tratto.
 Discesa al fondo, vista da sopra e da sotto 
 Saletta terminale del ramo basso
Le belle concrezioni della zona centrale

L'altra diramazione è molto grande e con la volta a semi-botte e s'interrompre bruscamente di fronte ad un imponente blocco di concrezioni. Uno stretto passaggio alla sua base consente di andare oltre ed osservare i belli ambienti della zona terminale, nonostante le scritte e le concrezioni rotte.
S-Team quasi al completo oggi
dietro da sinistra: Sandro, Gianluca, Donato, Alberto
sotto da sinistra: Sara, Massimiliano, Lara, Simona, Piergiorgio



Il rilievo è tratto dal sito del Catasto Grotte del FVG

domenica 7 ottobre 2012

Ottobrata CAI Dolo

Domenica "di sacrificio", senza grotta, ma per una buona causa: i festeggiamenti per i 60 anni della Sezione CAI di Dolo.

Di solito non ci lasciamo coinvolgere in queste cose, ma quest'anno ci siamo messi a disposizione dell'organizzazione allestendo una corda per far provare le tecniche di risalita speleo a chiunque voleva cimentarsi, ma specialmente per i bambini.
La fortuna ha voluto che ci fosse uno splendido noce inclinato, ideale per avere una corda sospesa nel vuoto.
La salita dell'albero, con armo di vari frazionamenti, è stata di per sè un grande divertimento: anche noi siamo ritornati piccoli e gratificato il sogno comune per ogni bimbo di salire ed arrampicarsi sugli alberi.
Abbiamo preparato un tiro da circa 7-8 metri, con corda passante su carrucola e bloccata a terra, alla base dell'albero, con il discensore. In questo modo si poteva salire con i bloccanti sulla corda per poi essere calati da noi una volta arrivati in cima.



Inizialmente abbiamo avuto pochi "clienti", ma dopo pranzo abbiamo registrato un boom di presenze e gradimento da parte dei bimbi (di cui anche una di 4 anni), con nostra grande gioia e soddisfazione.