domenica 17 giugno 2012

Grotta Plutone

Curioso quando a volte si chiama "abisso" un buco profondo poche decine di metri e si chiama "grotta" una cavità che inizia con un pozzone a cielo aperto, e quasi a piombo, di ben 112 metri come quello della Plutone!
L'estate vera è ormai arrivata ed ormai fa troppo caldo per anadare per grotte nel Carso. La vestizione e la preparazione dei materiali è una sofferenza; meglio programmare le prossime uscite in Carnia.
Ma! Appena scesi dalla macchina, tre su quattro componenti dell'S-Team vengono colti da "scagaraus", probabilmente dovuto al succo freddo bevuto in pasticceria a Basovizza, e devono imboscarsi quà e là a debita distanza. Solo la Simona ne resta immune, probabilmente perchè quel chilo di pizza (!) che si è sbafata in pasticceria ha assorbito gli effetti nefasti del succo.
La dolina d'accesso è bellissima, fondo pianeggiante e fresca perchè protetta da alti alberi. Al suo lato, sotto una parete rocciosa si spalanca l'abisso: impressionante.
Parte Sandro che arma e porcheggia a causa della corda nuova che scorre via veloce e costringe ad usare la mezza chiave ogni tanto. Tutta la calata è armata doppia con fittoni e posizionati benissimo e comodi da trovare. I primi 30-40 metri sono nel vuoto, poi si scende quasi sempre appoggiati alla parete con sei frazionamenti totali + attacco di partenza. Fantastiche le visioni verso l'alto e verso il basso.
Si atterra sul fondo completamente ricoperto da una montagna di foglie dove si sprofonda fino a metà coscia, con l'angoscia che ci sia qualche cadavere di bestia nel mezzo.
Una lunga, ed inizialmente ripida, china detritica porta alla parte bassa della grotta dove improvvisamente la strada viene sbarrata da un complesso calcitico concrezionale imponente e di rara bellezza. E chi si aspettava di trovare una meraviglia simile? Leggendo la scarna descrizione trovata sul sito del catasto, credavamo di fare il pozzo, qualche foto di documentazione della galleria inclinata e poi uscire subito. Invece qui c'è da perderci una giornata intera. Peccato che i faretti erano stati un po' scaricati il giorno prima in Regina ed Alex, altrimenti ne avremmo fatte di foto!
Di contro, il pozzone non siamo riusciti a fotografarlo! Dalla base si ha una visione troppo da sotto e non è una bella inquadratura, anche perchè c'è la protuberanza rocciosa del frazionamento più basso che ostruisce la visuale. Come se non bastasse, è impossibile posizionare il cavalletto (e farlo stare fermo) sullo spesso strato di foglie, anche perchè la grotta lì è molto ripida e si rischia di precipitare. La prossima volta la faremo restando appesi a qualche frazionamento.
Grotta stupenda! Una tra le più belle del Carso perchè offre verticalità e bellezza.
Un ringraziamento speciale al Gruppo San Giusto di Trieste per il grandioso lavoro di pulizia della grotta dalle tonnellate di rifiuti e rottami che erano stati gettati al suo interno. Grazie!
S-Team di oggi: Sandro, Damiano, Massimiliano, Simona
Ed alla fine conclusione in bellezza con stinco e birra per tutti alla Birreria Flora in Slovenia

Clicca qui per vedere tutte le foto fatte. 

sabato 16 giugno 2012

Grotte Regina e Grotta Alex

Ritorniamo alla Grotta Regina dopo tanti anni ed i ricordi vanno indietro con il tempo; per Sandro e Simona è stata una delle prime grotte visitate all'inizio della loro attività speleologica.
S-Team è qui per fare qualche foto agli ambienti principali che poi verrà utilizzata su cartelloni e pubblicazioni curate dagli amici del gruppo Talpe del Carso e quasi sicuramente sul prossimo libro di Sandro.
Questa cavità è troppo comoda: 10 metri di avvicinamento dalle macchine e soli 5 metri dal mitico rifugio delle Talpe, teatro di memorabili feste e gioiosi incontri tra speleo.

Grotta Regina
Dopo aver scattato in Regina, ci rifocilliamo al fresco del rifugio e poi si parte per la Grotta Alex.
Essa si trova all'interno di una proprietà privata (ed infatti parcheggiamo nel giardino dei proprietari) ed è stata individuata grazie ad una faina che era solita rifugiarsi dentro. L'ingresso è protetto da una pesantissima botola in ghisa e si trova in mezzo a cespugli di pungitopo: introvabile se non sai dov'è!
Grotta Alex
Questa cavità è caratterizzata da ambienti stretti intervallata da sale e salette riccamente concrezionate. Nonostante il piccolo sviluppo è proprio "coccola" e meriterà sicuramente un'altra visita per fotografare tutto quello che abbiamo tralasciato e non visto bene.
S-Team di oggi: Luca (special guest), Damiano, Sandro, Simona, Massimiliano

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Rilievi tratti dal Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia

venerdì 15 giugno 2012

SPECIAL MENTION al Banff Mountain Photo Competition !!

Eccezionale riconoscimento per Sandro Sedran e tutto l' S-Team al prestigioso concorso sulla fotografia di montagna organizzato dal canadese Banff Centre, importante centro internazionale di sostegno alle arti multidisciplinari.
Il BANFF MOUNTAIN FESTIVAL può essere considerato alla stessa stregua del nostro prestigioso "Trento Film Festival" solo che si sviluppa coinvolgendo tutte le discipline della documentazione sulla montagna (foto, video, libri, teatro, ecc.) ed ha come risonanza tutto il territorio del Nord America.
Il tema del concorso fotografico di quest'anno era "Mountain Exploration and Adventure" ed i partecipanti dovevano consegnare una sequenza da 2 a 7 fotografie che raccontassero una storia inerente al tema proposto.
http://www.banffcentre.ca/mountainfestival/competitions/photo/
Ebbene la giuria ha assegnato la "SPECIAL MENTION" alla serie di foto speleo da noi proposta con la seguente motivazione: "Le vostre immagini catturano l'attenzione per l'intima descrizione delle difficili condizioni ambientali in cui operate pur mantenendo un livello qualitativo della fotografia molto alto".
 
 
 
La serie premiata.
Le foto sono state fatte nell'ordine in: Milazzo, Veja-Orso, Milazzo, Rana, Rana, Rana, Milazzo

E' anche un riconoscimento alla validità della nostra tecnica del "controluce assistito" che esalta le sezioni delle gallerie ed affascina lo spettatore con la sua spettacolarità.
Per noi speleologi è sempre una enorme soddisfazione quando si riesce ad affermarsi in competizioni che hanno il tema della montagna. La nostra disciplina raramente emerge rispetto alle altre attività "di superficie".
Curioso come nella competizione di quest'anno abbia vinto una serie di foto di montagna scattate in  notturna; segno che il buio affascina!

domenica 3 giugno 2012

Grotte Ercole e Verde

Uscita facile facile per consentire al new entry Tullio di prendere confidenza con le corde dopo la sua prima uscita in palestra. Il Tullio è lanciatissimo e si è già comprato tutta l'attrezzatura e pure la tuta speleo: si vede che ha una voglia matta di andare sottoterra!
Il caratteristico macigno posizionato di traverso sull'ingresso.
La leggenda vuole che lo abbia messo lì Ercole in persona!

Torniamo alla Grotta Ercole per completare il servizio fotografico iniziato da Damiano qualche anno fa.

Mentre Sandro fotografa le zone iniziali, Damiano e Gianluca provvedono ad armare una doppia calata in modo da poter seguire Tullio fianco a fianco, anche se non ce n'è bisogno perchè lui è veramente bravo a cavarsela anche da solo. Peccato che l'ultimo tiro di Gianluca non arrivi al fondo perchè la corda da 60m non era sufficiente.
"Maaaa..... non avevi anche una corda da 19 nel sacco?"  
"Uh! Sì, è vero. Adesso capisco a cosa serviva!"
A tutto l'S-Team cadono le braccia! Non abbiamo parole!!! :-)
Tralasciamo di raccontare cosa ha combinato quando gli abbiamo detto di tornare su per attaccare anche la 19 .... :-)
Una volta che quasi tutti sono sul fondo, facciamo una foto dall'alto.
La sala terminale da sopra e da sotto del pozzo d'accesso
Pappa, quattro tiri a pallone e poi prepariamo il set per le foto dal basso con la caratteristica spianata di terra compatta ed il pozzo illuminato sullo sfondo.
Con calma usciamo ed all'ingresso veniamo accolti da una insopportabile cappa di aria calda ed umida.
Tutte le foto della Grotta Ercole le trovi cliccando qui.


Passeggiatina fino all'ingresso della Grotta Verde, con poco sviluppo, ma molto carina, nonostante non ci sia una concrezione che non sia stata rotta, danneggiata o scritta.
E' una sorta di micro-Noè con pozzetto da 7-8m nel vuoto che atterra su una conoide detritica. Belle le colonne che adornano la sala sottostante.
Uno strettissimo passaggio tra le concrezioni, seguito da un'insidiosa e stretta fessura con uscita nel vuoto e relative acrobazie per venirne fuori, conducono al altre salette riccamente concrezionate (tutto rotto e scritto) che poi portano ad uno stretto pozzetto di 5-6m che consente di uscire dall'altro ingresso. O lo si arma preventivamente oppure i più scaltri potranno salirlo in arrampicata.
Tutte le foto della Grotta Verde le trovi cliccando qui.


Conclusione in bellezza all'agriturismo Colja Jozko di Samatorza.
S-Team di oggi, da sinistra: Damiano, Piergiorgio, Massimiliano,
Tullio, Lara, Simona, Gianluca, Sandro