lunedì 27 giugno 2011

Spluga della Preta

Finalmente in Preta!
Per Sandro e Damiano erano passati ben 6 anni dall'ultima volta che c'eravamo stati: stavano girando il film l'Abisso e noi abbiamo avuto la fortuna di risalire il P131 tirati su tramite il "ragno"! Tempo di risalita 1 min e 30" : un'esperienza indimenticabile! Però c'era rimasto il cruccio di non essere risaliti con le nostre gambe ....
Ci torniamo con l'intento di fare un po' di foto nuove per la mostra che la FSV allestirà al raduno nazionale di Negrar ed io voglio tentare dove nessuno ha mai osato: fotografare il P131 dall'alto!
Ci accompagna l'amico Giorgio Annichini del G.A.M.
Donato si presenta lamentando un gran dolore alla schena: è da due giorni che è inchiodato ed ha deciso di rinunciare a scendere. Saliti con le macchine alla malga, ci prepariamo tutti; Donato dice "beh, dai, visto che sono qui, almeno scendo fino all'imbocco e me lo guardo dall'alto...".
Partono Alberto e la Simona e mi aspettano appena sotto il frazionamento nel vuoto. Donato è tesissimo, così tanto che gli è passato completamentente il mal di schiena! Potenza dell'adrenalina. Lo lascio ad aspettare dentro la dolina, sul primo frazionamento, mentre io arrivo sul bordo e comincio a piazzare cavalletto e macchina fotografica a picco sui 110m sottostanti!
Fotografia difficilissima: posizione precaria e poco comoda, troppa luce dall'esterno, fondo del pozzo semi-buio e fosco; anche con tempi lunghi, non riesco a vederlo bene. Pensavo di ottenere qualcosa di meglio; comunque ecco il risultato:
Faccio arrivare al frazionamento anche Donato (che nel frattempo si è tranquillizzato ed ha deciso di scendere fino in fondo) e FINALMENTE qualcuno che mi fa una foto anche a me! A questa, poi, ci tengo particolarmente.
I primi metri si fa una fatica boia a scendere perchè bisogna alzare la corda pesantissima per farla scorrere nel discensore, ma TE LA GODI TUTTA!
Arrivati sul fondo, restiamo estasiati da tanta bellezza. Non resisto, DEVO fotografare!
Piazzo Alberto con la profondità dentro la "canna di fucile" ed aspetto che scendano gli altri per "fare presenza" nella parte medio bassa del pozzo. Provo varie combinazioni di tempi, ma la più spettacolare è quella sovraesposta.
Lasciati Donato ed Alberto (che torneranno fuori poco dopo), io Damiano e Simona raggiungiamo Giorgio alla base del 108, che nel frattempo ha cambiato la corda vecchia e rovinata. Assieme scendiamo diretti fino a Sala Cargnel dove decidiamo di fermarci per fare dietro-front.
Il P88 è molto bello e levigato; la parte bassa riusciamo a riprenderla bene, mentre in quella alta ho dovuto rinunciare a causa dello stillicidio eccessivo che mi bagnava l'obbiettivo.
Il P108 è impossibile da fotografare tutto perchè circa a metà s'impenna verticalmente ed esce dalla visuale che si ha dal fondo.
Sulla sua sommità incontriamo i compagni gruppo di Giorgio che stanno effettuando una risalita esplorativa.
Arrivo alla base del 131 e mi godo i compagni che lo risalgono: questo pozzo è troooppo bello! Figuriamoci se non faccio qualche scatto: inquadrature "classiche", ma volevo rifare alcune mie foto vecchie.
E' il nostro turno: finalmente me lo risalirò con le mie forze ed avrò tutto il tempo di guardarmelo e godermelo per bene. Dopo 35 minuti siamo fuori, giusto in tempo per goderci il sole che tramonta dietro alla catena del Baldo.
Sandro
Il PhotoTeam di oggi: Damiano Sfriso, Sandro Sedran, Simona Tuzzato, Giorgio Annichini
e Alberto Rossetto, Donato Bordignon

lunedì 13 giugno 2011

Abisso del Giacinto

Questa grotta, praticamente un unico pozzone da 94m, si trova nei pressi della località San Giorgio, nell'Alta Lessinia. Mezz'oretta di camminata tranquilla per arrivare all'ingresso ed iniziamo a prepararci per la discesa mentre nuvole minacciose si addensano sopra le nostre teste.

Scendo armando, ma combino un paio di cappelle: la serie di attacchi fissi trovati prima della calata nel vuoto mi fanno pensare che, se li hanno messi là, la serie di spit posti un paio di metri più sotto è roba vecchia e non serve usarli, anche perchè la corda gli passa accanto senza toccare la roccia. La seconda cappella è che nel terrazzino 20m più sotto non trovo un altro frazionamento e sono costretto a giuntare le due corde con la rottura del passaggio del nodo. Per "fortuna" Simona dall'alto mi grida (ed io capisco solo alla quarta volta che me lo ripete!) che la corda tocca e sfrega pesantemente; infatti io mi ero spostato dalla verticale non appena iniziato a toccare le pareti del pozzo. Merd!! Risalgo sotto un'abbondante doccia (fuori diluvia ed i miei compagni si stanno inzuppando) e riarmo bene. Parto dal punto dove sfregava usando la corda da 96m che mi consente di arrivare sul fondo, dopo un paio di frazionamenti, dove lancio un urlo liberatorio.

Mentre ispeziono il fondo, quasi una sala di ben 28x15m, curiosando tra ossa di animali, scoasse e bombe, arrivano anche Simona ed Alberto. Quest'ultimo, dopo pochi secondi che tocca terra, trova uno stupendo ammonite fossile! Pork .... e noi che siamo qui a ravanare da almeno un quarto d'ora!
Gianluca non era dell'umore giusto e rimane fuori ad aspettarci.
 
 
Fatte un po' di foto sul fondo, iniziamola risalita con la preparazione della foto dell'intero pozzo con le persone appese in corda. Stupenda la luce esterna che entra nella grotta come una spada laser ad illuminare il camino attivo laterale del pozzo.
Il pozzone del Giacinto in versione "dark" e "full-light"
In tre orette siamo tutti fuori ed il tempo ci concede lo stop della pioggia. Siamo bagnatissimi e per questo evitiamo di andare a fare anche il Buso del Vallòn: ce lo cuccheremo magari un sabato pomeriggio.
Il PhotoTeam di oggi: Sandro, Simona, Alberto, Gianluca

martedì 7 giugno 2011

Una sguazzata alla Pod Lanisce

Abbiamo deciso di concludere in bellezza il ponte del 2 giugno, passato splendidamente a Trieste al 21° Convegno Nazionale di Spelologia, tornando a fare visita alla splendida Pod Lanisce, una grotta unica per la sua acquaticità.
Avevo in mente di rifare una già bella foto (quella con Damiano presentata nella mostra delle grotte del FVG) e di farne altre in alcuni punti che mi mancavano.
Questo il lavoro svolto:
Lo slargo prima del bivio a sx per la via attiva
 La via attiva è larga e bassa e stupendamente modellata dall'acqua
 Il tratto di conglomerato pieno di noduli ferrosi
Le meravigliose pareti a scallops nel tratto stretto ed allagato
 Le cascatelle prima della zona terminale del nostro giro
Il PhotoTeam di oggi: Sandro, Simona, Sara, Massimiliano e Lara